L’estate 2024 è partita e stiamo arrivando velocemente al clou delle vacanze estive. Abbiamo chiesto al presidente di Assoviaggi-Confesercenti, Gianni Rebecchi, di presentarci un quadro dettagliato di quanti italiani si metteranno in viaggio e soprattutto per dove. Ci siamo anche un po’ proiettati nel futuro con le stime sul prossimo step vacanziero di fine 2024 e inizio 2025.
Siamo nel pieno della stagione estiva e delle vacanze. Quali sono i dati il più aggiornati possibile sul turismo italiano? Quanti italiani andranno in vacanza e con quale modalità?
«I dati raccolti a giugno per Assoviaggi Confesercenti dal CST Centro Studi Turistici di Firenze raccontano di 4 milioni di italiani in vacanza grazie ai servizi delle Agenzie di viaggi, con un aumento complessivo delle prenotazioni del +3,5% rispetto all’estate 2023. Per quanto riguarda le tipologie di viaggio, anche nel 2024 in crescita le richieste per viaggi tailor made, cuciti sartorialmente sulle esigenze e sugli interessi dei viaggiatori, a dimostrazione che il turismo esperienziale, capace di mescolare cultura, relax e conoscenza del territorio, è la strada da seguire. Sono in leggero aumento anche i viaggi intercontinentali e quelli verso località di mare dei Paesi Mediterranei. Crescono molto i viaggi di gruppo e, in particolare, i viaggi organizzati che consentono anche a chi parte da solo, e questa è una richiesta che arriva soprattutto dalle viaggiatrici, di aggregarsi ad un piccolo gruppo accompagnato da un esperto della destinazione. Buone conferme arrivano dalle Capitali europee e dalle Città d’arte italiane e in crescita, sebbene resti una quota minoritaria, la formula del Fly & Drive, soluzioni combinate tra voli e due o quattro ruote per scoprire gli itinerari programmati in agenzia».
Nonostante i rincari che coinvolgono tutto il settore sembra che gli italiani non rinunceranno alle vacanze. Faranno scelte diverse magari meno giorni o mete più economiche? Quali sono i rincari più evidenti e i settori più colpiti?
«In realtà, dopo un primo quadrimestre davvero ottimo per il turismo organizzato, le prenotazioni hanno subito un rallentamento. È una questione che ci preoccupa e che sicuramente va monitorata perché il rischio è che proprio l’aumento dei prezzi possa portare ad una contrazione della domanda. Tra i rincari più evidenti sicuramente quello dei trasporti, che si ripercuote sull’intera filiera, e su tutti i servizi turistici».
Secondo alcuni dati sembrerebbe che questa estate sarà all’insegna del turismo straniero in Italia. Conferma e ci può indicare i numeri? Gli italiani invece in che percentuali si recheranno all’estero e quali le mete preferite?
«Decisamente sì. L’indagine realizzata da CST per Assoturismo Confesercenti parla di circa 26,3 milioni di turisti stranieri in arrivo in Italia nel trimestre estivo, per un totale di 105 milioni di pernottamenti. Un dato in crescita di 2,6 milioni rispetto al 2023: quest’estate un turista su due in Italia sarà straniero. Per quanto riguarda gli italiani, dei 4 milioni che in estate andranno all’estero servendosi delle agenzie di viaggio, 2,8 milioni sceglieranno una destinazione fuori dall’Italia, mentre 1,2 milioni resterà nel Belpaese. Questo soprattutto a causa della concorrenza di destinazioni estere e della riduzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, unito all’aumento dei prezzi registrato nel nostro Paese, a partire dalle tariffe dei trasporti. Sul corto raggio, il maggior numero di richieste è stato rilevato per la Grecia e la Spagna, ma un certo interesse hanno suscitato anche diverse destinazioni come Portogallo, Francia, Marocco, Tunisia e Albania. Per i viaggi a medio raggio si conferma l’Egitto, che ha compensato con una politica di prezzi accessibili il calo di domanda dovuto all’esplosione delle tensioni geopolitiche nell’area del Medio Oriente. A seguire, con minor frequenza, la Norvegia e l’Islanda. Infine, per chi ha scelto una destinazione del lungo raggio, si segnala il viaggio in USA, a cui si aggiungono Giappone, Caraibi, Thailandia e Madagascar. Nelle segnalazioni degli imprenditori sono stati indicati però oltre 30 diversi Paesi, tra cui Tanzania, Malesia, Polinesia, Vietnam, India, Australia, Peru e Namibia, destinazioni caratterizzate da esperienze e servizi di alta gamma».

Presidente di Assoviaggi Confesercenti Gianni Rebecchi (foto ufficio stampa)
Il boom dell’organizzazione viaggi fai da te online e magari al risparmio, come e in che misura influisce sulle agenzie di viaggio tradizionali? C’è stata la ripresa post Covid?
«La ripresa c’è sicuramente stata, ma non siamo ancora ai volumi del 2019, anno prima del Covid. In merito ai viaggi fai da te, nelle nostre agenzie abbiamo numerose esperienze dove clienti che hanno prenotato sul web, hanno poi avuto problemi per i quali siamo dovuti intervenire. Detto questo i numeri sui viaggi fai da te sono difficili da estrapolare perché on line c’è qualsiasi cosa. Non è semplice comparare i diversi canali, ma ormai da anni i viaggiatori utilizzano anche il web per l’acquisto di servizi turistici in generale. L’agenzia, d’altro canto, è il luogo dove i viaggiatori pianificano i viaggi e le vacanze su misura a seconda delle proprie necessità, passioni ed esigenze grazie ad un professionista in grado di assemblare, realizzare e soddisfare le più disparate esigenze. L’agenzia è anche un luogo sicuro per combattere il fenomeno delle truffe on line e offrire maggiori tutele ai viaggiatori quali ad esempio la garanzia insolvenza/fallimento e le assicurazioni per il corretto adempimento contrattuale, ma non solo. L’online oggi è diventato un mondo estremamente complesso, prevede sempre il pagamento attraverso la propria carta di credito ed ogni servizio prevede tariffe, diverse, penali di cancellazione, regole complesse spesso difficili da interpretare perché incomprensibili, senza contare un’assistenza attraverso chatbot che non rispondono oppure ore di attesa per poter parlare con un operatore. Per questo vediamo un ritorno presso le agenzie di viaggi che aiutano il viaggiatore nel mare magnum del web».
Ci può indicare le ultime tendenze per quanto riguarda la scelta della modalità viaggio? Si va sempre più verso un turismo sostenibile?
«Quando parliamo di turismo sostenibile ci riferiamo ad un mondo molto ampio. In generale, l’attenzione alla sostenibilità non sembra essere un fattore di scelta decisivo al momento dell’acquisto da parte dei turisti italiani. Ci sono tuttavia numerosi esempi, come la scelta di strutture ricettive green e a basso impatto ambientale. Oppure si vedano le politiche dell’Arabia Saudita che vanno nella direzione del turismo di lusso sostenibile e della rigenerazione del territorio. In Italia, ad esempio, sono in crescita le richieste per i viaggi detti “tailor made” quindi vestiti in base alle esigenze di chi viaggia oppure la scelta di acquisto di viaggi aperti soltanto a un numero limitato di partecipanti accompagnati da esperti della destinazione, giornalisti, storici dell’arte, archeologi ecc., caratterizzati da un approccio like-a-local per vivere dall’interno tradizioni e cultura di un luogo. Questa scelta spesso influenza il costo, ma riduce l’impatto sull’ambiente e si traduce in qualità e autenticità dell’esperienza vissuta».
Oltre ai dati sui viaggi estate 2024, ormai decisamente avviata. Potete fornire delle previsioni sul turismo di fine anno e inizio 2025? Con uno sguardo ai grandi eventi che coinvolgeranno l’Italia a partire dal Giubileo per spingerci oltre alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
«Le vendite per i viaggi per la fine 2024 e l’inizio del 2025 sono già aperti e riscontriamo certamente un discreto interesse da parte dei viaggiatori italiani. Per quanto riguarda i grandi eventi dei prossimi anni, come il Giubileo e le Olimpiadi invernali, è difficile fare previsioni. L’auspicio è che arrivino in Italia più turisti possibili e che i grandi eventi siano un veicolo per una promozione ancor più capillare e completa della destinazione Italia nel mondo».
Non ci resta che attendere allora, per capire come il nostro Paese si presenterà per i prossimi importanti eventi, e anche come i turisti, attesi a milioni, risponderanno. Intanto ci godiamo, chi può, le vacanze cercando di lasciare i problemi di inflazione e rincari da parte, almeno per quelle settimane lontano dalla quotidianità.