Quando si parla di disastrosi crolli in Borsa nella memoria affiora il fallimento di Lehman Brothers, il più grande nella storia delle bancarotte mondiali. Ma spesso ci sono ostacoli sui listini, anche significativi come nel caso di Novo Nordisk: secondo una nuova ricerca le persone che assumono Wegovy e Ozempic, due farmaci per la perdita di peso e il diabete prodotti dal colosso danese, potrebbero essere a maggior rischio di cecità da un occhio. Una notizia che ha provocato un calo del prezzo di circa il 4%.
Se allarghiamo l’analisi al listino americano la situazione appare più evidente. I primi sei mesi del 2024 sono stati caratterizzati da una volatilità contenuta: lo Standard & Poor 500, il più importante indice azionario statunitense, che segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione, sinora non ha mai fatto rilevare una perdita superiore al 2%. Tuttavia, se analizziamo i titoli a maggiore capitalizzazione i numeri cambiano. Tra i cali più importanti Meta e Nvidia superano il 10%, Alphabet e Broadocom il 7%, Apple il 4%.
Non mancano casi simili anche a Piazza Affari. Stellantis e Tenaris registrano cali sopra l’8%, Unicredit -5,60%, Ferrari -4,7% STM – 4,10%. Diverse le cause di questi bruschi movimenti. Si va dai risultati di bilancio insoddisfacenti o straordinari, ai cambiamenti nel management aziendale, da eventi macroeconomici importanti come le variazioni dei tassi di interesse o le tensioni geopolitiche, problematiche legate alla produzione o dinamiche riferibili ad ordini di acquisto o vendita a parte di operatori economici importanti. Tutti elementi che possono provocare oscillazioni significative nei prezzi delle azioni.
Le motivazioni sono molteplici ma soprattutto imprevedibili ed è per questo che prevedere i movimenti futuri delle singole azioni è decisamente impossibile. Le scarse conoscenze accurate dei mercati finanziari e dei singoli casi aziendali possono produrre scelte di investimento errate.
La diversificazione è la modalità migliore per raggiungere gli obiettivi finanziari di medio e lungo termine riducendo al minimo il rischio e aiutando a ottenere rendimenti più sicuri nel tempo. Scegliendo di non mettere tutte le uova nello stesso paniere, si protegge il portafoglio dalla volatilità del mercato. La diversificazione può concretizzarsi in diverse modalità. Le principali si distinguono per classi di investimento (azioni, obbligazioni, immobili..), paese (non si espongono gli investimenti alle sorti di un solo mercato), settori, stili di investimento, orizzonte temporale. Il mix di più attività finanziarie è detto ‘asset allocation’.
DI FRANCESCO MEGNA
Esperto di Finanza ed Economia