Come ogni anno, anche nel 2024 è possibile portare in detrazione le spese sostenute nel 2023 per le cure degli animali da compagnia o da attività sportiva. Escluse quelle effettuate per gli animali utilizzati in ambito agricolo o commerciale o per quelli allevati a scopo riproduttivo o alimentare.
Ci sono però alcuni limiti, a partire dall’importo massimo detraibile: 550 euro, rimborsato al 19% con una franchigia di 129,11 euro. La detrazione in misura piena spetta solamente a chi ha un reddito complessivo che non supera i 120mila euro.
Se il reddito è superiore, l’importo detraibile si riduce man mano, fino ad azzerarsi per chi ha un reddito di 240mila euro. Non tutte le spese legate alle cure degli animali si possono però detrarre: ecco quali sono ammissibili e quali no.
Hanno diritto alla detrazione i contribuenti che detengono legalmente animali non solo per compagnia ma anche per svolgere attività sportiva.
Si possono detrarre in dichiarazione dei redditi i pagamenti effettuati per: le prestazioni professionali veterinarie; l’acquisto di medicinali; le analisi di laboratorio e gli interventi in cliniche veterinarie; l’acquisto di farmaci senza obbligo di prescrizione medica effettuato on-line presso farmacie ed esercizi commerciali autorizzati.
Non rientrano invece nell’elenco delle spese detraibili quelle sostenute per i mangimi speciali destinati ad animali di compagnia (anche nel caso in cui siano prescritti dal veterinario). Nessuna detrazione nemmeno per gli animali che vengono utilizzati in ambito agricolo o commerciale o per quelli allevati a scopo riproduttivo o alimentare.
Come detto, l’importo massimo che può essere portato in detrazione è fissato a 550 euro. Non viene però rimborsato integralmente, ma soltanto al 19%, con una franchigia di euro 129,11. I limiti valgono anche per chi ha sostenuto spese veterinarie per più di un animale.
Ci sono anche limiti di reddito. La detrazione spetta in misura piena soltanto a chi ha un reddito complessivo uguale oppure inferiore a 120mila euro annui. Qualora si salisse sopra questa cifra, l’importo detraibile si riduce man mano, fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 240mila euro.
Ma quali sono nello specifico i documenti da conservare e presentare per ottenere la detrazione? Li elenca la stessa Agenzia delle Entrate, precisando innanzitutto che non è necessario conservare la prescrizione medica, ma è sufficiente presentare l’autocertificazione.
Nel documento bisogna dichiarare che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. In copia vanno presentati. Nel caso di acquisto di farmaci – lo scontrino parlante, conosciuto anche come scontrino descrittivo, contenente informazioni dettagliate su natura, qualità e quantità dei prodotti acquistati, oltre al codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa;
Per le prestazioni professionali veterinarie – la fattura del medico veterinario. Per le prestazioni non erogate da strutture pubbliche o private accreditate – le ricevute fiscali o documenti commerciali che comprovano l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili.