«La spesa complessiva sostenuta è salita a oltre 51 miliardi di euro e il 92% delle misure sono state regolarmente attivate». Lo ha spiegato la premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, intervenendo alla Cabina di regia per il Pnrr.
Il premier ha illustrato la fotografia attuale dell’avanzamento procedurale e finanziario del Piano ottenuta attraverso l’allineamento della piattaforma Regis con il reale stato di attuazione del Pnrr.
«Ad oggi le amministrazioni titolari di interventi Pnrr hanno attivato 122 miliardi di euro di affidamenti rispetto ad una previsione iniziale di 132 miliardi di euro. E da verifiche della Struttura di missione Pnrr, le procedure di attivazione per il restante 8% delle misure, pari a circa 10 miliardi di euro, sono in fase di perfezionamento. Gli investimenti per i quali sono state espletate tutte le procedure di gara sono pari a 111 miliardi di euro, ovvero il 91% delle misure attivate».
«Reputo assolutamente distante anni luce il rischio di problemi nel rapporto tra governo italiano e istituzioni Ue, consiglio e commissione, in funzione a valutazioni politiche: non c’è mai stata una valutazione politica. Tutto ciò che abbiamo fatto è trasparente e oggetto di una valutazione che è determinata da fattori esterni». Così il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, dopo la cabina di regia sul Pnrr.
«Escludo totalmente che ci possano essere problemi di questo tipo – ha aggiunto – La commissione europea fa una valutazione tecnica del piano. Escludo categoricamente che valutazioni politiche possano incidere o impattare».
Per quanto riguarda il dibattito sulla proroga della scadenza del «Pnrr è politico e legittimo, ma sarà affrontato eventualmente in Consiglio europeo tra tutti gli Stati membri e poi eventualmente dalla Commissione», ha detto Fitto rispondendo a una domanda sulle considerazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che più volte ha sostenuto la necessità di rivedere le scadenze.
«Io, da ministro che segue il Pnrr, non posso partecipare al dibattito, ho una data di scadenza del Piano e per me quella è – ha sottolineato il ministro – Il dibattito è legittimo, può essere portato avanti, ma noi stiamo cercando di lavorare per confermare gli obiettivi al 2026».