Gli ordini di esportazione di Taiwan sono aumentati a giugno ma meno del previsto a causa della debolezza della domanda da parte del principale partner commerciale dell’isola, la Cina.
In particolare il dato ha visto un +3,1% su base annua, raggiungendo 45,56 miliardi di dollari, secondo quanto ha dichiarato oggi il Ministero degli Affari Economici, mancando di gran lunga il +12,5% previsto dagli analisti e segnando una battuta d’arresto rispetto all’espansione del 7% di maggio.
Gli ordini di Taiwan a giugno per i prodotti di telecomunicazione sono aumentati del 3,6% rispetto all’anno precedente, mentre i prodotti elettronici sono cresciuti del 6,3%, trainati dalla forte domanda di AI e di calcolo ad alte prestazioni, ha dichiarato il Ministero.
Ma gli ordini complessivi dalla Cina sono cresciuti solo del 3,5% rispetto al balzo del 10,1% del mese precedente. Gli ordini dagli Stati Uniti sono aumentati del 3,7%, un po’ di più rispetto al 3,1% di maggio. Gli ordini dall’Europa sono aumentati a giugno, con una crescita del 6,3%, dopo essere rimasti fermi a maggio.
L’economia cinese è cresciuta molto più lentamente del previsto nel secondo trimestre, in quanto il protrarsi della crisi immobiliare e l’insicurezza del lavoro hanno messo a dura prova la fragile ripresa.
Il Ministero dell’Economia di Taiwan ha dichiarato che il mese scorso c’è stata anche una debole domanda di computer portatili e telefoni cellulari, mentre la domanda di chip e server per computer è stata “vivace” grazie all’entusiasmo per l’AI.
Il Ministero ha detto di aspettarsi che gli ordini di esportazione a luglio saranno compresi tra una contrazione del 2,6% e un’espansione dell’1,6% rispetto all’anno precedente.