Le vendite di case di proprietà precedente sono calate del 5,4% a giugno rispetto a maggio, a 3,89 milioni di unità su base annua destagionalizzata, secondo la National Association of Realtors. Le vendite sono state anche inferiori del 5,4% rispetto a giugno dell’anno scorso. Si tratta del ritmo di vendita più lento da dicembre.
Si tratta di vendite chiuse, quindi basate su contratti firmati principalmente ad aprile e maggio, quando il tasso medio sui mutui a tasso fisso trentennali è balzato oltre il 7%. Da allora, i tassi sono leggermente scesi, attestandosi nella fascia alta del 6%.
L’inventario è balzato del 23,4% rispetto all’anno precedente, a 1,32 milioni di unità alla fine di giugno, uscendo dai minimi record ma con una fornitura di soli 4,1 mesi. Una fornitura di 6 mesi è considerata equilibrata tra acquirente e venditore.
Questi livelli di inventario rappresentano l’offerta più elevata da maggio 2020, sostenuta dal fatto che le case sono rimaste sul mercato più a lungo.
Tuttavia, anche questa nuova offerta non aiuta ad alleviare i prezzi. Il prezzo mediano di una casa esistente venduta a giugno era di $ 426.900, un aumento del 4,1% anno su anno e un massimo storico per il secondo mese consecutivo. Parte di ciò è distorto perché la fascia alta del mercato è molto più forte.
L’unica categoria di prezzo in crescita rispetto all’anno scorso è stata quella delle vendite di case con un prezzo superiore a 1 milione di dollari, mentre il calo maggiore si è verificato nella fascia di prezzo pari o inferiore a 250.000 dollari.
«Il prezzo medio di quotazione è tenuto basso da un afflusso di quotazioni più piccole e a prezzi più bassi. Infatti, il numero di case in vendita nella fascia di prezzo da $ 200.000 a $ 350.000 è aumentato del 50% rispetto a un anno fa», ha affermato Danielle Hale, economista capo di Realtor.com.
Gli acquirenti di fascia alta tendono a usare più contanti e il 28% delle vendite è stato effettuato interamente in contanti, in aumento rispetto al 26% di un anno fa. Gli investitori si sono ritirati un po’, tuttavia, rappresentando il 16% delle vendite, in calo rispetto al 18% di un anno fa.
Intanto l’indice Fed Richmond di luglio scende a -17 da giugno, valutato a -10. Peggiora ancora l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a luglio a -17 punti dai -10 di giugno e contro i -7 punti delle aspettative.