L’operatore ferroviario statunitense Union Pacific ha annunciato oggi un utile del secondo trimestre superiore alle stime di Wall Street, in quanto i prezzi elevati e l’aumento dei volumi hanno più che compensato la riduzione del supplemento carburante e gli ostacoli al business mix.
Nel trimestre conclusosi il 30 giugno l’utile netto di Union Pacific è aumentato del 7%, attestandosi a 1,67 miliardi di dollari, ovvero 2,74 dollari ad azione, rispetto all’anno precedente. Gli analisti si aspettavano in media un utile di 2,71 dollari ad azione.
La società ha dichiarato un fatturato operativo di 6,01 miliardi di dollari, inferiore alle stime degli analisti di 6,06 miliardi di dollari.
Il rapporto operativo è del 60% per il secondo trimestre, in miglioramento rispetto al 63% dell’anno scorso. Il rapporto è una metrica attentamente monitorata che indica le spese operative come percentuale del fatturato.
La società ha affermato che prevede che i volumi nella seconda metà dell’anno rimarranno incerti sulla base degli indicatori macro e della domanda di carbone, aggiungendo che intende effettuare riacquisti di azioni per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari nel 2024.