OpenAI ha annunciato un prototipo del suo motore di ricerca, chiamato SearchGPT, che mira a fornire agli utenti risposte rapide e tempestive con fonti chiare e pertinenti.
La società ha affermato che alla fine prevede di integrare lo strumento, che è attualmente in fase di test con un piccolo gruppo di utenti, nel suo chatbot virale, ChatGPT.
Dal lancio di ChatGPT nel novembre 2022, gli investitori di Alphabet sono preoccupati che OpenAI possa sottrarre quote di mercato a Google nella ricerca offrendo ai consumatori nuovi modi per cercare informazioni online. Con questo prototipo, OpenAI sta testando le acque per fare proprio questo.
A maggio, l’azienda ha lanciato AI Overview , che il Ceo Sundar Pichai ha definito il più grande cambiamento nella ricerca degli ultimi 25 anni, rivolto a un pubblico limitato, consentendo agli utenti di visualizzare un riepilogo delle risposte alle query nella parte superiore della Ricerca Google.
Sebbene Google lavorasse su AI Overview da più di un anno, le critiche pubbliche sono aumentate dopo che gli utenti hanno rapidamente notato che le query restituivano risultati insensati o imprecisi all’interno della funzionalità AI, senza alcuna possibilità di esclusione.
L’annuncio di SearchGPT segue il lancio da parte di OpenAI di giovedì scorso di un nuovo modello di intelligenza artificiale , “GPT-4o mini”.
Il nuovo modello è una propaggine di GPT-4o, il modello più veloce e potente della startup fino ad oggi, lanciato a maggio durante un evento trasmesso in live streaming con i dirigenti.
OpenAI, sostenuta da Microsoft , è stata valutata oltre 80 miliardi di dollari dagli investitori. L’azienda, fondata nel 2015, è sotto pressione per rimanere al top del mercato dell’intelligenza artificiale generativa, trovando al contempo modi per fare soldi, poiché spende ingenti somme di denaro in processori e infrastrutture per costruire e addestrare i suoi modelli.
L’anno scorso, il Chief Operating Officer di OpenAI, Brad Lightcap, ha detto a CNBC: «Il mondo è multimodale. Se pensi al modo in cui noi esseri umani elaboriamo il mondo e ci relazioniamo con il mondo, vediamo cose, sentiamo cose, diciamo cose: il mondo è molto più grande del testo. Quindi, per noi, è sempre sembrato incompleto che testo e codice fossero le singole modalità, le singole interfacce che avremmo potuto avere per quanto potenti siano questi modelli e cosa possano fare».