«Adoro questo incarico, è stato l’onore della mia vita essere stato il vostro presidente, ma è in ballo la democrazia e la strada migliore è passare la torcia alle nuove generazioni». Queste le parole di Biden nel suo primo, attesissomo discorso dopo la rinuncia di domenica. Dallo studio Ovale ha spiegato i motivi che lo hanno portato a lasciare la corsa, dopo le crescenti pressioni nel suo partito in seguito alla debacle nel dibattito tv con Donald Trump.
Nessun ragione medica, ma la consapevolezza che era necessario fare un passo indietro per il bene del Paese e del partito. «Venero la carica ma amo di più il Paese. Venero la carica – ha sottolineato – ma amo di più il mio Paese. Gli Stati Uniti sono a un punto di flessione e dobbiamo scegliere tra andare avanti o indietro. Tra speranza e odio. Tra unità e divisione. Dobbiamo decidere: crediamo ancora in onestà, decenza e rispetto? Libertà, giustizia e democrazia? Meritavo la rielezione ma antepongo la democrazia all’ambizione».
Il presidente degli Stati Uniti ha poi dichiarato che metterà “fine alla guerra nella Striscia di Gaza, riportando gli ostaggi a casa e portando la pace e la sicurezza in Medioriente“. Biden ha anche aggiunto che da qui alla fine del suo mandato continuerà a lavorare per liberare tutti i cittadini Usa detenuti ingiustamente nel mondo e per mantenere il sostegno a Kiev.
Poi, parlando di Kamala Harris, l’ha definita “esperta, tosta e capace“. «E’ stata per me una partner incredibile. E’ tempo e luogo per voci più giovani».
Non la pensa così Donald Trump che invece l’ha definita “una pazza della sinistra radicale“. «Tre giorni fa abbiamo sconfitto il peggior presidente della storia: ha lasciato perché stava perdendo. Ora abbiamo una nuova vittima da battere, la più incompetente vicepresidente della storia».
Biden è il primo presidente in carica a non cercare la rielezione dal 1968, quando Lyndon Johnson, sotto accusa per la sua gestione della guerra del Vietnam, si ritirò improvvisamente dalla campagna a inizio primarie.