Dopo la riunione di due giorni, i funzionari della Federal Reserve hanno deciso di mantenere stabili i tassi di interesse a breve termine sottolineando che l’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo, il che potrebbe aprire la porta a futuri tagli dei tassi di interesse.
Nessuna indicazioni precise però, su tempistiche e road map e resta confermata la volontà di osservare ulteriori progressi prima che le riduzioni dei tassi possano avvenire.
“Il Comitato ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi in materia di occupazione e inflazione continuino a muoversi verso un migliore equilibrio”, si legge nella dichiarazione post-riunione del Federal Open Market Committee. “L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno, ma rimane piuttosto elevata”, continua la dichiarazione. “Negli ultimi mesi, si è registrato un ulteriore progresso verso l’obiettivo di inflazione del 2 percento del Comitato”.
Il FOMC ha votato all’unanimità per mantenere il suo tasso di riferimento sui prestiti overnight tra il 5,25% e il 5,5%. Quel tasso, il più alto degli ultimi 23 anni, è in vigore da un anno dopo 11 aumenti consecutivi.
I mercati attendevano segnali di un possibile taglio dei tassi da parte della Fed già prossima riunione di settembre ma dalla banca centrale USA hanno preferito usare la formula “Il Comitato non si aspetta che sarà opportuno ridurre l’intervallo obiettivo finché non avrà acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 percento”.
Nella conferenza stampa che segue il comunicato, il presidente della Fed Jerome Powell ha dato ai trader il segnale che attendevano: un taglio dei tassi potrebbe essere sul tavolo a settembre, a seconda dei dati economici anche se, molto probabilmente, non sarà di 50 punti base. Da ricordare, come detto, che nulla è scritto nella pietra.
Ha anche affermato che le previsioni economiche della banca centrale non tengono conto di chi vincerà le presidenziali.
“Non proveremmo mai a prendere decisioni politiche basate sull’esito di un’elezione che non si è ancora svolta”, ha detto Powell. Quella sarebbe “una linea che non supereremmo mai”.
Powell ha osservato che novembre segnerà la sua quarta elezione presidenziale alla Fed. Ha anche sottolineato che la banca centrale è un’agenzia non politica.