Entro il 2030, la Cina avrà quasi il doppio degli animali domestici rispetto ai bambini piccoli. Questo il giudizio laconico di Goldman Sachs che cita cifre raccolte dal National Bureau of Statistics. Tradotto in numeri si parla di 70 milioni di animali domestici contro i 40 milioni di bambini.
Una fotografia che solo nel 2017 vedeva le parti perfettamente opposte con la presenza nella società cinese di 90 milioni di bambini di età inferiore ai quattro anni, rispetto ai circa 40 milioni di animali domestici presenti nelle città. Nello specifico parlano di nuove nascite che nel Paese diminuiranno a un tasso medio del 4,2% fino al 2030. La causa principale è da ricercarsi nella diminuzione della popolazione femminile di età compresa tra 20 e 35 anni e della minore propensione delle giovani generazioni ad avere figli.
Per quanto riguarda agli animali, invece, per inciso Goldman fa sapere che stando alle proiezioni, i gatti supereranno i cani perché necessitano di meno spazio per essere allevati.
“Ci aspettiamo un maggiore slancio nell’acquisto di animali domestici in un contesto di previsioni di tassi di natalità relativamente più deboli e di una maggiore penetrazione incrementale degli animali domestici nelle famiglie tra le generazioni più giovani”, ha scritto l’analista azionario della banca d’investimento Valerie Zhou.