Come la Cina, anche l’Arabia Saudita ha deciso di investire in patria per stimolare la domanda interna e diversificare la propria economia. Ecco allora che i vertici del Regno hanno deciso di sfruttare la crescita del patrimonio del fondo sovrano saudita (in aumento di 1/3 nel 2023 arrivando a sfiorare i 700 miliardi di euro) dentro i confini nazionali. Unica eccezione le vetrine di Expo 2030 e i Mondiali di calcio del 2034.
Il principe saudita Mohammed bin Salman dopo le operazioni non felicissime di Softbank e Lucid Motors e complice l’incertezza sul lungo periodo del petrolio, ha deciso di tagliare l’incidenza degli investimenti esteri del Pif dal 30% del 2020 al 20% del 2023.
La strategia sarebbe quella di sviluppare infrastrutture, trasporti e nuove aziende (oltre che rilanciare quanto finora già fatto) usando le partecipazioni in aziende estere come moneta di scambio per eventuali investimenti da parte di queste in Arabia Saudita.