Nonostante la pressione fiscale tra le più alte al mondo, l’Italia, questa volta, può vantarsi di non avere uno tra i primati meno invidiabile. Quello dell’IVA più pesante. Infatti al primo posto della classifica si trova il Brasile con un’imposta sul valore aggiunto al 27,97%. Al secondo posto della classifica, curata dalla Washington Tax Foundation, c’è l’Ungheria.
Troppo alta la spesa pubblica e troppo numerosi gli sgravi fiscali che vedono alcuni generi alimentari con IVA pari a zero nella prossima riforma tributaria che partirà dal 2026 e che entrerà in vigore a pieno regime nel 2033.
Secondo quanto reso noto dal Ministero dell’economia sula base delle modifiche apportate dalla Camera dei Deputati sul progetto di regolamentazione della riforma tributaria, si prevede un aumento dell’aliquota dell’1,47%.
“Se il testo con le modifiche sarà approvato”, sottolinea lo studio pubblicato oggi dal Ministero, l’aliquota arriverà al 27,97%.