Per la prima volta in più di due anni Lululemon ha deluso le aspettative di vendita di Wall Street, riducendo le sue previsioni per l’intero anno. Questo dopo aver fallito con il lancio di un prodotto molto atteso e aver rallentato la crescita nelle Americhe. L’azienda ha infatti ritirato dal mercato i suoi leggings Breezethrough, lanciati all’inizio di luglio, dopo aver ricevuto un’ondata di lamentele sulla vestibilità poco gradevole del prodotto. Per non parlare dei problemi di assortimento tra cui la mancanza dei colori e delle taglie desiderati dai suoi clienti principali, il che ha avuto un impatto sulle vendite negli Stati Uniti. Nel corso del trimestre infatti le vendite sono cresciute solo dell′1% nelle Americhe, la regione più grande dell’azienda.
E così la società ora prevede che il fatturato netto annuale sarà compreso tra $ 10,38 e $ 10,48 miliardi, in calo rispetto a un precedente intervallo compreso tra $ 10,7 e $ 10,8 miliardi. Lululemon prevede che gli utili per azione saranno compresi tra $ 13,95 e $ 14,15, in calo rispetto alla precedente previsione di $ 14,27 e $ 14,47.
L’utile netto dichiarato dalla società per il trimestre conclusosi il 28 luglio è stato di 393 milioni di dollari, ovvero 3,15 dollari ad azione, rispetto ai 342 milioni di dollari, ovvero 2,68 dollari ad azione, dell’anno precedente. Le vendite sono salite a 2,37 miliardi di $, circa il 7% in più rispetto ai 2,21 miliardi di $ dell’anno precedente ma contro i 2,41 miliardi di dollari previsti. Oltre alle vendite totali, Lululemon ha anche deluso le aspettative sulle vendite comparabili, che sono cresciute del 2%, ben al di sotto delle stime del 5,9%.
La tendenza non sembra destinata a migliorare nel trimestre in corso. Lululemon ha affermato di aspettarsi una crescita delle vendite del 6-7%, peggiore della crescita del 9,2% indicata dagli analisti, mentre gli utili per azione del terzo trimestre sono visti compresi tra $ 2,68 e $ 2,73, rispetto alle stime di $ 2,70.