Secondo i dati Istat resi noti oggi ad agosto scende la fiducia dei consumatori da 98,9 a 96,1, flettendo ben oltre le attese che lo davano in miglioramento a quota 99,2 e segnando la prima diminuzione da maggio, mentre quella delle imprese è pari a 94,7 punti, in aumento rispetto al precedente 94,3 punti.
L’indicatore diminuisce nell’industria (da 87,6 a 87,1 nella manifattura e da 103,6 a 103,3 nelle costruzioni) e nel commercio al dettaglio (da 102,6 a 101,4). Segnali positivi provengono invece, dai servizi di mercato ed in quelli turistici e di informazione dove aumenta da 96,0 a 97,9.
«Tra i consumatori si deteriorano sia le opinioni sulla situazione economica generale sia quelle sulla situazione personale», osserva l’Istituto nella consueta nota.
«Dato pessimo! E’ preoccupante che il calo si verifichi proprio durante le ferie degli italiani che solitamente ridanno ottimismo e fiducia, anche se va considerato che a giugno c’era stato un balzo elevato da 96,4 a 98,3 e che la fiducia era cresciuta ininterrottamente da maggio. Non si tratta, però, di un rimbalzo tecnico, visto che peggiorano tutte le componenti, alcune con crolli che vanno addirittura oltre i 10 punti percentuali, come le Attese sulla situazione economica dell’Italia o le Opportunità attuale del risparmio. Il problema è che le famiglie hanno dovuto fare i conti con i rincari e i prezzi stellari pagati durante le ferie, che li hanno fatti tornare con i piedi per terra. Effetto prezzi, insomma – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Il rischio è che a settembre, con le famiglie costrette a tornare a far quadrare ulteriormente i conti, dopo le spese fuoriuscite per il caro vacanze e le nuove da affrontare, come quelle dovute al caro scuola, il clima di fiducia peggiori ulteriormente».