L’economia nazionale irlandese si è contratta dello 0,5% nei tre mesi fino alla fine di giugno rispetto ai tre mesi precedenti, con i consumi personali e la spesa pubblica in aumento, ma con l’edilizia, l’agricoltura e l’ospitalità tutti più deboli. E’ quanto riportano i dati dell’Ufficio Centrale di Statistica, secondo cui su base annua la domanda interna è aumentata dell’1,5%.
Il Ministro delle Finanze Jack Chambers ha dichiarato che secondo lui l’economia rimarrà forte e che la riduzione dell’inflazione è destinata a stimolare i redditi reali e la più ampia economia nazionale nella seconda metà dell’anno. Il Governo ha previsto che la domanda interna crescerà dell’1,9% nell’intero 2024 e del 2,3% nel 2025.
L’Irlanda si colloca al secondo posto nell’Unione europea in termini di PIL pro capite. Il PIL del paese rappresenta il 3% di quello totale dell’UE. Da sempre l’agricoltura ha rappresentato il settore trainante dell’economia irlandese: quasi tre terzi del territorio è infatti occupato da terreni coltivati e da pascoli (è basilare soprattutto l’allevamento di bovini), grazie alla sua conformazione collinare, all’erba ricca e verde, al cima mite che favorisce la coltivazione e alla presenza di corsi d’acqua che facilitano l’irrigazione dei campi.