Google finisce nel mirino delle autorità britanniche che l’accusano di abuso di posizione dominante anche sul mercato inglese. L’annuncio arriva dalla Cma, l’autorità del Regno per la concorrenza e il mercato, la quale punta il dito sull’azienda in materia di pubblicità online.
Londra si accoda così alle contestazioni già avanzate in Europa per lo stesso motivo.
La Competition and Markets Authority (CMA) ha affermato di ritenere che Google stia utilizzando pratiche anticoncorrenziali nella tecnologia pubblicitaria display aperta tramite la preferenza del proprio ad exchange, il che potrebbe danneggiare migliaia di editori e inserzionisti britannici. «Abbiamo scoperto in via provvisoria che Google sta usando il suo potere di mercato per ostacolare la concorrenza per quanto riguarda gli annunci pubblicitari che le persone vedono sui siti web – ha affermato Juliette Enser, direttore esecutivo ad interim per l’applicazione delle norme della CMA. – Molte aziende riescono a mantenere i propri contenuti digitali gratuiti o più economici utilizzando la pubblicità online per generare entrate. Gli annunci su questi siti Web e app raggiungono milioni di persone in tutto il Regno Unito, aiutando l’acquisto e la vendita di beni e servizi».
Google ha dichiarato di non essere d’accordo con la posizione della CMA e che avrebbe risposto di conseguenza. «I nostri strumenti tecnologici pubblicitari aiutano i siti web e le app a finanziare i propri contenuti e consentono alle aziende di tutte le dimensioni di raggiungere in modo efficace nuovi clienti – ha affermato Dan Taylor, vicepresidente di Global Ads del colosso. – Google rimane impegnata a creare valore per i nostri partner editori e inserzionisti in questo settore altamente competitivo. Il nocciolo di questo caso si basa su interpretazioni errate del settore ad tech»