Oltre 90 dirigenti aziendali, tra cui gli amministratori delegati di Yelp e Chobani e gli ex CEO di PepsiCo, Ford Motor Co e Yahoo!, hanno espresso il loro sostegno alla vicepresidente statunitense Kamala Harris in una lettera pubblicata oggi.
Il gruppo, che comprende alti dirigenti del mondo dello sport e degli investimenti, ha dichiarato di essere fiducioso che il democratico, che affronterà l’ex presidente repubblicano Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre, continuerà a sostenere l’economia e a preservare la democrazia americana.
«Harris ha una solida reputazione nel promuovere azioni volte a stimolare gli investimenti aziendali negli Stati Uniti e a garantire che le aziende americane possano competere e vincere sul mercato globale», hanno scritto nella lettera, riportata per la prima volta dalla CNBC.
«Continuerà a promuovere politiche eque e prevedibili che supportino lo stato di diritto, la stabilità e un sano ambiente imprenditoriale, e si impegnerà per dare a ogni americano l’opportunità di perseguire il sogno americano», ha aggiunto il gruppo.
Secondo la lettera fornita dalla campagna di Harris, tra coloro che sostenevano il vicepresidente c’erano il miliardario Mark Cuban, l’ex CEO della 21st Century Fox James Murdoch ed Earvin “Magic” Johnson.
Anche Laurene Powell Jobs, presidente dell’Emerson Collective e vedova dell’ex Ceo di Apple Steve Jobs, ha appoggiato Harris, così come hanno fatto gli ex amministratori delegati di Merck, Aetna, GoDaddy, Blackstone e Starbucks, tra gli altri.
Harris affronta una serrata corsa contro Trump in un’elezione critica, poiché l’economia pesa molto su alcuni elettori, così come il futuro dei sistemi democratici statunitensi. Entrambi i candidati stanno esponendo la loro visione per l’occupazione e la crescita economica prima della competizione di novembre, anche se in alcuni stati degli Stati Uniti è pronto a iniziare il voto anticipato.
Il piano economico del vicepresidente avrebbe come obiettivo di tagliare le tasse per la maggior parte degli americani, affrontare il ” gouging” dei prezzi dei generi alimentari , rafforzare l’edilizia abitativa e offrire nuovi crediti d’imposta per i figli. Cercherebbe anche di aumentare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 21% al 28%. Anche i principali gruppi sindacali l’hanno sostenuta.
FOTO: Ansa