Oggi l’autorità di controllo della concorrenza britannica ha dichiarato di aver riscontrato problemi di concorrenza in merito alla proposta di fusione tra Vodafone e la rete mobile Three UK di proprietà di CK Hutchison. La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha affermato che l’accordo avrebbe portato ad aumenti di prezzo per decine di milioni di clienti o avrebbe visto alcuni utenti ottenere servizi ridotti. Ha anche avvertito di un impatto negativo per i cosiddetti Mobile Virtual Network Operator (MVNO), che si appoggiano all’infrastruttura esistente. «La CMA ha concluso provvisoriamente che la fusione porterebbe a una sostanziale riduzione della concorrenza nel Regno Unito, sia nei mercati della telefonia mobile al dettaglio che in quelli all’ingrosso», si legge in un comunicato stampa.
La fusione tra Vodafone e Three UK ridurrebbe inoltre il numero dei principali operatori di reti di telecomunicazioni da quattro a tre, ma ha riconosciuto che l’accordo “potrebbe migliorare la qualità delle reti mobili e anticipare l’implementazione delle reti e dei servizi 5G di prossima generazione”, come affermato dalle due reti in via di fusione.
Vodafone non è d’accordo con le considerazioni della CMA, sostenendo che l’infrastruttura digitale del Regno Unito continua a essere in ritardo rispetto ad altre grandi economie e che il suo investimento contribuirebbe a dare impulso ad ambiti come le reti 5G di nuova generazione e una copertura più ampia in più zone del Paese. L’operazione tra Vodafone e CK Hutchison, annunciata lo scorso anno, unirebbe le attività dei due marchi nel Regno Unito, conferendo a Vodafone una quota di controllo del 51% e lasciando a CK Hutchison una quota di minoranza.
«Penso che ogni consumatore nel Regno Unito oggi riconosca che non ci sono solo quattro operatori… ci sono più di cento operatori sul mercato che offrono molte offerte. E con questa fusione, portiamo una terza rete di qualità su larga scala che è in grado di competere e guidare risultati migliori per i clienti», ha affermato Essam.
L’autorità di regolamentazione ha affermato che la CMA potrebbe bloccare la fusione se le sue preoccupazioni non verranno affrontate.
La CMA pubblicherà il suo rapporto finale entro il 7 dicembre di quest’anno.