Il costruttore navale britannico in difficoltà Harland & Wolff ha dichiarato oggi che chiuderà o cederà le sue attività non strategiche e licenzierà alcuni dipendenti a causa dei problemi di debito. L’azienda, nota per aver costruito il Titanic, non ha specificato il numero di posti di lavoro che intende tagliare, ma ha affermato che ridurrà l’organico nei settori non strategici e in alcune aree di supporto centrale.
Le attività non assistenziali dell’azienda includono l’attività Marine Services, l’attività Scilly Ferries e le unità statunitensi e australiane.
L’azienda aveva avvertito in agosto che non sarebbe stata in grado di finalizzare i suoi bilanci per il 2023 sulla base della continuità aziendale e aveva sospeso la negoziazione delle azioni, mentre cercava opzioni per rimanere a galla.
L’azienda, sopravvissuta alla chiusura una volta nel 2019, ha mandato in congedo immediato il suo CEO a luglio e ha nominato l’esperto di ristrutturazioni Russell Down come presidente esecutivo ad interim per supervisionare “una ricapitalizzazione volta a dare all’azienda una base finanziaria sostenibile“. Anche il suo responsabile finanziario si è dimesso la scorsa settimana.
Il costruttore navale continuerà a svolgere le sue attività principali nei suoi quattro cantieri navali e manterrà la sua partecipazione nel progetto Islandmagee Gas Storage.
Inoltre la società entrerà in amministrazione controllata questa settimana dopo che la società non è riuscita a trovare nuovi finanziamenti a fronte della situazione di insolvenza. E’ quanto si legge sul Guardian online, che sottolinea come si sia arrivati a questo punto dopo mesi di trattative infruttuose. È la seconda volta in cinque anni che gli storici cantieri finiscono in amministrazione controllata.