La banca vuole uscire dal retail di massa, con un focus sui settori a più alto margine. Questo il progetto ormai chiaro da anni di Deutsche Bank che continua a sfoltire la sua rete di filiali in Europa.
Delle 400 filiali, saranno colpite circa 50 sedi più piccole. Un numero di filiali a due cifre sarà chiuso, ha annunciato mercoledì la banca più grande della Germania. Il numero esatto deve ancora essere chiarito e le trattative con il consiglio di fabbrica inizieranno presto. Deutsche Bank continuerà ad avere una rete di filiali a livello nazionale in tutta la Germania, si legge in una nota di informazioni della banca.
La Deutsche Bank è la banca leader in Germania, con sede a Francoforte sul Meno, presso le Deutsche Bank Twin Towers, con un forte posizionamento in Europa e una presenza significativa nelle Americhe e nell’area Asia Pacifico. L’Italia rappresenta il suo primo mercato europeo, dopo la Germania, e l’Istituto è tra i più importanti gruppi internazionali presenti nel Paese.
Dal 2012 al 2015 è co-presieduta da Juergen Fitschen e Anshu Jain, dal 2015 all’inizio del 2018 dal britannico John Cryan, dall’aprile 2018 da Christian Sewing, tedesco e, con i suoi 47 anni, il più giovane amministratore delegato nei 150 anni di storia della banca. La nomina di Sewing rappresenta il terzo cambio in sei anni al vertice della banca dopo tre anni consecutivi di perdite. Dal maggio 2017 il maggiore azionista è un conglomerato cinese, HNA Group, con una partecipazione del 10% del capitale, ridotta all’inizio del 2018 al 7,9%.
All’inizio del 2019 sono avviate le trattative per attuare il piano di cui si parla da tempo: fondere Deutsche Bank e Commerzbank, le due maggiori banche tedesche ed entrambe con problemi di scarsa redditività e crediti in sofferenza.
Stando al progetto, sarebbe dovuto nascere un mega gruppo bancario da quasi 2.000 miliardi di attivi, secondo in Europa dopo Bnp Paribas, con 2.500 filiali, 845 miliardi di depositi e 141.000 dipendenti. Una fusione, con il governo tedesco indicato come grande sponsor dell’operazione in quanto ha in mano il 15% di Commerzbank, vista da molti come l’unione tra due giganti malati nella speranza che insieme si sarebbero sorretti l’un l’altro.
Deutsche Bank ha accumulato tra il 2011 e il 2018 sei miliardi di perdite nette con in portafoglio derivati pari 14 volte il Pil tedesco e ha dovuto pagare sempre nello stesso periodo 14,5 miliardi di dollari di multe per essere stata coinvolta in una serie di scandali bancari. La capitalizzazione di Borsa registra un meno 16 miliardi per Deutsche Bank e un meno 10 miliardi per Commerzbank, anch’essa in difficoltà finanziarie.
Nel marzo 2019, la banca comunica un utile di 201 milioni a fronte di ricavi per 6.341 miliardi, con una flessione del 9% su base annua. Il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholtz, dà la fusione per cosa fatta, ma i principali azionisti la pensano diversamente e il 25 aprile 2019 l’annuncio con due comunicati separati: salta la fusione a causa principalmente del robusto aumento di capitale previsto di almeno 10 miliardi e dei 30.000 esuberi.