Niente da fare, lo sciopero prosegue. Nonostante gli sforzi della Boeing, l’Associazione internazionale dei macchinisti e dei lavoratori aerospaziali (Iam) ha ritenuto insufficiente la nuova proposta del gruppo che prevede in particolare un aumento salariale del 30% su quattro anni. Una proposta presentata come la “migliore e definitiva offerta” per porre fine allo sciopero in corso negli Stati Uniti.
Boeing aveva fissato il 27 settembre come scadenza per la ratifica da parte dei membri del sindacato, cosa che l’Iam ha escluso affermando che la proposta non è “abbastanza per soddisfare le richieste” dei dipendenti.
Più di 33.000 lavoratori dell’azienda aeronautica americana della regione nordoccidentale di Seattle sono in sciopero dal 13 settembre, nell’ambito della negoziazione del loro nuovo contratto collettivo.
Si tratta di un altro duro colpo per l’azienda che cerca di aumentare la produzione e migliorare la propria reputazione. L’esplosione di un Boeing 737 Max 9 quasi nuovo all’inizio dell’anno ha portato a un ulteriore controllo federale sulle linee di produzione della Boeing che ha bruciato circa 8 miliardi di $ finora quest’anno e ha un debito crescente. La produzione è stata inferiore alle aspettative, mentre l’azienda lavora per eliminare i difetti di fabbricazione e affronta altri problemi di settore come la carenza di forniture e manodopera.