Le pressioni salariali si stanno allentando in tutta la zona euro, in gran parte grazie alla diminuzione dei compensi aggiuntivi pagati in aggiunta ai salari negoziati, contribuendo probabilmente ad un’ulteriore moderazione dell’inflazione, secondo uno studio della Banca Centrale Europea.
La crescita dei salari è stata rapida per anni, trainata in modo significativo dalla cosiddetta ‘deriva salariale’, ovvero dai pagamenti effettivi effettuati ai dipendenti in aggiunta ai salari negoziati.
La deriva salariale è stata determinata dai bonus, dai pagamenti di compensazione dell’inflazione e dall’aumento delle ore lavorate, ma i dati più recenti mostrano una riduzione del divario tra i pagamenti negoziati e quelli effettivi, segno probabile che le pressioni inflazionistiche si attenueranno, come la BCE ha previsto da tempo.
«Ci troviamo ora in un punto del processo di disinflazione in cui la pressione al rialzo derivante dalla deriva dei salari si sta attenuando – ha dichiarato la BCE in un articolo del Bollettino Economico – La recente moderazione della crescita della retribuzione per dipendente è stata guidata da un’attenuazione della deriva salariale».
Sarà invece la crescita salariale negoziata a diventare nuovamente l’indicatore principale per la BCE, ma anche lì i segnali di moderazione sono sempre più evidenti.
La crescita dei salari negoziati è rallentata al 3,5% nel secondo trimestre dal 4,8% di tre mesi prima, toccando il livello più basso dalla fine del 2022.
Sebbene sia ancora più veloce del 3% considerato coerente con l’obiettivo di inflazione del 2% della BCE, la banca centrale spera che un ulteriore rallentamento permetta alla crescita dei prezzi di tornare al suo obiettivo alla fine del 2025.
La Germania, la più grande economia dell’Eurozona, tuttavia, prevede forti aumenti salariali fino al 2025, sollevando alcuni dubbi sulle prospettive della BCE.
«Poiché la compensazione dell’inflazione è sempre più incorporata nella contrattazione salariale collettiva, l’elevata crescita dei salari negoziati ha sostenuto gli attuali livelli di crescita della retribuzione per dipendente», ha affermato la BCE.
«Una volta superata l’impennata dell’inflazione, potrebbe esserci un recupero residuo dei salari reali, ma la pressione al rialzo sulla crescita dei salari negoziati probabilmente si attenuerà», ha aggiunto la BCE.