La Cina non ci sta e lotta fermamente per ristabilire i rapporti con i suoi partner commerciali, soprattutto per evitare di rimanere completamente isolata. Ha quindi deciso di avviare un’indagine antidiscriminatoria contro le misure restrittive adottate dal Canada, tra cui tariffe aggiuntive sui veicoli elettrici cinesi e sui prodotti in acciaio e alluminio, secondo quanto ha affermato oggi il ministero del Commercio.
Questo tipo di indagine richiede solitamente tre mesi per essere completata, ma potrebbe essere prorogata in circostanze particolari, ha affermato il ministero.
La Cina ha affermato di deplorare fermamente e di opporsi fermamente alle “misure restrittive unilaterali discriminatorie” del Canada e di aver richiesto colloqui con il Canada presso l’Organizzazione mondiale del commercio in merito ai dazi.
Le tensioni commerciali tra i due Paesi si sono acuite questa settimana dopo che il Canada ha dichiarato che stava prendendo in considerazione la possibilità di vietare il software di fabbricazione cinese nei veicoli elettrici, tra le misure per contrastare quella che definisce una sovraccapacità e una minaccia alla sicurezza.