Nel 2023 oltre 427.000 persone si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria e hanno dovuto chiedere aiuto ad una delle 1.892 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure. Ma se da un lato avanza la povertà sanitaria, dall’altro lato invece è aumentata la spesa per i medicinali acquistati direttamente dalle ASL, in larga parte ad uso ospedaliero. Lo sforamento è stato di 3 miliardi e 287 milioni del tetto, 1,1 miliardi in più rispetto al 2022. Soldi che sono serviti a comprare medicinali innovativi per malattie rare, oncologiche, autoimmuni, cardiovascolari o per gli antidiabetici di ultima generazione. Farmaci in molti casi salvavita.
Ed oggi a quanto ammonta la spesa degli italiani per curarsi? E come difendersi dai cosiddetti “patient-influencer” che, senza alcuna preparazione nel campo medico, raccontano sulle proprie pagine social la propria esperienza con l’uso di questo o quel farmaco, ottenendo molto seguito e non dichiarando spesso il legame economico, quando presente, con l’azienda del farmaco stesso? Di questi ed altri temi abbiamo parlato con i referenti dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.
Quanti soldi spendono gli italiani per comprare i farmaci e quanti in generale per curarsi? Quali sono i dati in vostro possesso ad oggi?
«In Italia si spendono per le terapie farmacologiche 34,1 miliardi di Euro. Di questi, la spesa pubblica si attesta su 23,5 miliardi mentre per farmaci di classe C (a carico del cittadino) la spesa ha raggiunto 6,5 miliardi di euro circa. Una parte della spesa sostenuta dagli assistiti potrebbe però tranquillamente rientrare nelle loro tasche: è il miliardo e 100 milioni spesi per pagare il differenziale di prezzo tra il farmaco originale, venduti con il nome commerciale di fantasia, e il generico, che solitamente costa circa la metà e che, da un punto di vista dell’efficacia e della sicurezza, è in tutto e per tutto sovrapponibile a quello che alcuni chiamano “farmaco griffato”. Tutti i dati sono comunque riportati nel Rapporto OsMed, pubblicato annualmente e disponibile per la consultazione online: https://www.aifa.gov.it/uso-dei-farmaci-in-italia».
Pian piano i farmaci stanno diventando sempre più accessibili anche nelle farmacie del territorio. Cosa sta cambiando, qual è la rivoluzione in atto e perché?
«Le farmacie rappresentano da sempre un presidio territoriale fondamentale per un corretto e diffuso accesso alle terapie da parte dei cittadini, grazie alla loro presenza capillare tanto nelle grandi città quanto nei piccoli centri. Con la Legge finanziaria 2024 si è ora disposto il passaggio di alcuni farmaci dispensati fino ad oggi in ospedale direttamente nel canale farmacie. Una operazione pensata per semplificare l’accesso al farmaco da parte dei cittadini, che dovrà però essere condotta salvaguardando la sicurezza degli stessi assistiti e anche la tenuta dei conti pubblici, perché i farmaci distribuiti in ospedale vengono acquistati dalle Regioni a prezzi scontati sui quali non grava tra l’altro la quota spettante alle farmacie».
L'”influenza” degli influencer, giusto per fare un gioco di parole, purtroppo riguarda anche la salute. Sono molti quelli che sui social sponsorizzano prodotti magari per dimagrire. Come tutelarsi al meglio?
«Il consiglio è quello di diffidare sempre dei farmaci offerti o consigliati via Web. È bene sempre e comunque rivolgersi al proprio medico curante per qualsiasi necessità, sia in merito a terapie in corso che per quanto riguarda dubbi su farmaci che si intende assumere. Quello che circola sui social non offre risultati sicuri per nessuna esigenza di salute personale. L’Agenzia dedica particolare attenzione e impegno al mandato istituzionale che ha tra i propri scopi quello di promuovere un impiego sicuro e responsabile dei medicinali, prevenendo e contrastando la diffusione e promozione indebita di medicinali, per favorire tra i cittadini una corretta percezione del rischio. Di recente è stata tra l’altro diffusa una Campagna AIFA per acquisto farmaci attraverso canali sicuri, disponibile al seguente link: https://www.aifa.gov.it/campagna-acquisto-farmaci-da-canali-sicuri».
La stagione delle “influenze” è alle porte: quale consiglio utile di prevenzione?
«Con la stagione autunnale alle porte, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato otto vaccini per l’immunizzazione contro l’influenza stagionale. Come ogni anno, i ceppi virali sono stati aggiornati secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basate sulle caratteristiche antigeniche dei ceppi virali circolanti nell’ultima stagione. Tutte le informazioni e le caratteristiche dei vaccini autorizzati sono visionabili a questa pagina: https://www.aifa.gov.it/-/influenza_8_i_vaccini_autorizzati_per_la_stagione_2024-2025. L’Agenzia ricorda che la vaccinazione è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente, tra gli altri, a tutti coloro che hanno compiuto 60 anni, alle donne in gravidanza e nel post-partum, ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, a chi è affetto da malattie croniche che espongono a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza, alle persone ricoverate presso strutture di lungodegenza, ai familiari di soggetti ad alto rischio di complicanze, agli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, come medici e personale sanitario e socio-assistenziale, forze di polizia e vigili del fuoco».
L’Aifa ricorda inoltre che non tutti i vaccini autorizzati per l’uso sono necessariamente disponibili sul mercato. Le Regioni infatti decidono annualmente, tramite gare tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che verranno utilizzati durante le campagne vaccinali. Il Ministero della Salute ha raccomandato di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale regionali a partire dall’inizio di ottobre.