La Commissione europea ha comunicato ai paesi dell’Unione europea che continuerà a negoziare con la Cina anche dopo il voto sulla proposta di imporre tariffe definitive sull’importazione di veicoli elettrici cinesi. Lo hanno riferito fonti vicine alla situazione.
L’esecutivo Ue ha fissato la votazione per venerdì.
Le tariffe proposte variano dal 7,8% per i veicoli elettrici Tesla costruiti in Cina al 35,3% per quelli di Saic e di altre aziende che si ritiene non abbiano collaborato all’indagine della Commissione. Tali misure si aggiungono al dazio standard del 10% previsto per l’importazione di automobili nell’Unione europea.
Venerdì gli stati membri Ue dovranno votare se appoggiare i dazi finali o “definitivi” per i prossimi cinque anni, che saranno imposti a meno che una maggioranza qualificata di 15 Paesi Ue rappresentanti il 65% della popolazione Ue non voti contro la proposta.
La decisione, che potrebbe richiedere un secondo turno di votazioni, deve essere presa entro il 30 ottobre, termine fissato dall’indagine antisovvenzioni dell’Ue.
Le aziende possono contestare le misure presso la Corte di giustizia europea. La Cina può portare l’Unione europea presso l’Organizzazione mondiale del commercio. Entrambi i percorsi legali possono richiedere ben più di un anno.