Il cosiddetto decreto flussi che ha come titolo “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime del caporalato, nonché di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale” arriva oggi in Consiglio dei ministri con un testo che ha richiesto un ulteriori coordinamento tra i diversi ministeri coinvolti.
Il caporalato è al centro del tavolo dei ministri regolare i lavoratori stagionali cui è scaduto il contratto e che, a legislazione vigente, sono considerati irregolari.
Nel caso della sottoscrizione di un nuovo contratto questi stranieri dovrebbero prima tornare nel proprio Paese per poi essere nuovamente richiamati in Italia.
Con la novità contenuta nel decreto si prevede che il lavoratore possa restare in Italia con un permesso per 30 giorni in attesa della sottoscrizione di un nuovo contratto. In alcune bozze precedenti era stato proposto – lo chiedevano le imprese del settore ed i sindacati – un periodo più lungo.
Uno dei punti più discussi era il futuro dei lavoratori stagionali a cui è scaduto il contratto e che, a legislazione vigente, sono dunque considerati irregolari. Nel caso della sottoscrizione di un nuovo contratto questi stranieri dovrebbero prima tornare nel proprio Paese e soltanto dopo potrebbero essere nuovamente richiamati in Italia.
Con la novità contenuta nel decreto si prevede che il lavoratore possa restare in Italia con un permesso per 30 giorni in attesa della sottoscrizione di un nuovo contratto. In alcune bozze precedenti era stato proposto – così come richiesto dalle imprese del settore e dalle sigle sindacali – un periodo di tempo più lungo, ipotesi a cui però si era detta contraria la Lega.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano: «Più click day con decreto flussi, non ci sarà caos. Vi è un intento di semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e al tempo stesso di dare delle regole certe aggirabili con maggiore difficoltà», ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato il permesso di soggiorno per le vittime di caporalato che denunciano: «C’è un intervento in collegamento con tutto quello che è stato già fatto contro questi reati. Ora – ha detto – interveniamo su un reato che è contro la persona, individuando un sistema di protezione aggiuntivo per chi denuncia casi di sfruttamento o collabora attivamente nelle attività di accertamento: introduciamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente».
Il sottosegretario Mantovano ha quindi ricordato come sono state individuate alcune criticità che il nuovo decreto dovrebbe correggere: «Un gruppo tecnico di lavoro qui alla Presidenza aveva coordinato una ricognizione sull’andamento dei flussi regolari, che aveva poi costituito la base per l’esposto che la presidente del Consiglio ha presentato al procuratore nazionale Antimafia ai primi di giugno», ha spiegato Alfredo Mantovano.
«Da quell’esposto – ha proseguito – è derivata l’attivazione dei poteri di impulso dello stesso procuratore a varie procure distrettuali con risultati d’indagine anche importanti, che hanno confermato la fondatezza della denuncia. Ma il lavoro da quel momento è ripartito con la prospettazione di modifiche per far funzionare meglio i flussi regolari».