Secondo l’Istat nel secondo trimestre 2024 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al -3,4% (-5,0% nello stesso trimestre del 2023).
Inoltre, sempre fonti Istat, sottolineano che nel secondo trimestre dell’anno il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha registrato il +1,2%. Dello stesso tenore e livello anche la crescita del potere d’acquisto. I consumi sono cresciuti dello 0,4%, con un aumento dello 0,8% sul trimestre precedente della propensione al risparmio. “Il potere d’acquisto delle famiglie – è il commento dell’Istat – aumenta per il sesto trimestre consecutivo, beneficiando del persistente rallentamento della dinamica dei prezzi”.
Immediato il commento dell’UNC per voce del suo presidente Massimiliano Dona “Consumi asfittici! Un rialzo dello zero virgola, +0,4%, che certo non può dare slancio alla crescita del Paese, oltre a segnare un peggioramento rispetto al precedente aumento congiunturale dello 0,5%. Bene, invece, il recupero del potere d’acquisto, che grazie al calo dell’inflazione, sale per il sesto mese consecutivo, con un +1,2% sul primo trimestre 2024, in risalita rispetto allo 0,9% del primo trimestre o alla variazione nulla del quarto trimestre 2023”.
“Bisognerà attendere i prossimi mesi per capire se la ripresa del potere d’acquisto e del reddito disponibile si tradurranno in maggiori consumi o in risparmio. Certo la dichiarazione di ieri del ministro Giorgetti sulla prossima manovra, che richiederà sacrifici da tutti, non facilita un rilancio della propensione al consumo” conclude Dona