La procura italiana ha accusato sette persone e due subappaltatori di reati tra cui frode e violazione delle norme di sicurezza aerea a seguito di un’indagine su presunte parti difettose prodotte da un’azienda italiana per la Boeing.
I pubblici ministeri hanno avviato le indagini alla fine del 2021 dopo che la Boeing ha dichiarato che alcune parti del suo aereo 787 Dreamliner sono state fornite da una società che lavora per il gruppo aerospaziale italiano Leonardo era stato fabbricato in modo improprio.
Gli inquirenti hanno scoperto che due subappaltatori italiani hanno utilizzato tipi di titanio e alluminio più economici e non conformi per realizzare alcune parti, risparmiando ingenti somme di denaro sui costi delle materie prime, hanno affermato i procuratori in una nota, senza fare i nomi dei subappaltatori o delle sette persone.
«Ciò ha portato alla realizzazione di parti di aeromobili con caratteristiche statiche e di resistenza alle sollecitazioni notevolmente inferiori, con ripercussioni sulla sicurezza aerea», hanno affermato i procuratori della città meridionale di Brindisi.
Hanno affermato che gli esperti aerospaziali che collaborano con i pubblici ministeri hanno certificato almeno 4.829 componenti non conformi realizzati in titanio e 1.158 in alluminio.
«Il lavoro degli esperti e le indagini hanno concluso che alcuni componenti strutturali non conformi potrebbero, a lungo termine, creare danni alla sicurezza dell’aeromobile, costringendo la società statunitense ad avviare una campagna di manutenzione straordinaria dell’aeromobile interessato», hanno affermato, aggiungendo che Boeing e Leonardo erano vittime dei presunti crimini e avevano collaborato all’inchiesta.
Alle sette persone e ai due subappaltatori verrà ora concesso il tempo necessario per presentare nuove prove a loro difesa, prima che i pubblici ministeri decidano se chiedere a un giudice di convocare il dibattimento.
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