Il Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita ha ridotto la sua partecipazione in Nintendo Co dopo che i vertici del fondo, e per loro il principe Faisal bin Bandar bin Sultan al-Saud, vicepresidente di Savvy Games Group, la sussidiaria del PIF focalizzata sul gaming, avevano invece affermato di volerla aumentare.
Guardando i numeri si parla di un 8,58% diventato 7,54%.
Negli ultimi anni l’Arabia Saudita ha investito miliardi di dollari nel settore del gaming, sia in patria che all’estero, puntando a diventare un polo di e-sport e gaming. La strategia rientra nel piano di diversificazione economica stabilito nell’agenda di Vision 2030 il cui scopo è quello modernizzare e, appunto, diversificare le fonti delle entrate dell’economia saudita, fortemente dipendente dal petrolio.
A sua volta Nintendo deve combattere con un mercato, quello delle console gaming, in costante rallentamento. Non solo ma altra pesante zavorra è proprio la sua console ibrida, un prodotto di punta che ha venduto 143,4 milioni di unità in tutto il mondo ma che è ormai considerata un prodotto invecchiato rispetto a opzioni più avanzate come Microsoft e Sony.