Il governo intende presentare entro la fine di quest’anno un progetto di legge che consenta la ripresa della produzione nucleare in Italia. A riferirlo è il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel corso di un’audizione alle commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera.
Pichetto Fratin ha aggiunto che l’Italia potrebbe risparmiare 17 miliardi di euro per la decarbonizzazione dell’economia del paese se includesse almeno l’11% di energia nucleare nel suo mix energetico.
«Nel Piano energetico nazionale il Pniec – ha spiegato il ministro – abbiamo scelto uno scenario nucleare conservativo, caratterizzato da uno sviluppo di impianti nucleari pari alla metà del potenziale massimo installabile ricavato dalle analisi della Piattaforma: 400 Megawatt elettrici al 2035, 2 Gigawatt al 2040, 3,5 Gw al 2045 e 8 Gw al 2050».
«Sempre in base ai dati tecnici forniti dalla Piattaforma per il nucleare sostenibile – ha proseguito Pichetto – è stato possibile prevedere anche una piccola quota di energia da fusione a ridosso dell’anno 2050. L’energia da fusione è quindi prevista potersi sviluppare maggiormente, a livello mondiale, nella seconda metà del secolo, non in alternativa. ma in sinergia con l’energia da fissione nucleare e con le altre fonti di energia».