La Camera dei Deputati ha approvato il Piano Strutturale di Bilancio con 183 voti favorevoli, 118 contrari e 2 astenuti, escludendo così il voto su altre risoluzioni di minoranza.
Il ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha evidenziato l’importanza delle misure fiscali adottate, sostenendo che sono state pensate per tutelare i ceti medio-bassi. Ha citato Einaudi per sottolineare che l’inflazione è una tassa iniqua che colpisce i più vulnerabili.
Giorgetti ha riportato i dati Istat, affermando che sebbene il potere d’acquisto delle famiglie stia aumentando, questo si traduce in maggior risparmio piuttosto che in consumi, a causa dell’incertezza geopolitica e delle guerre in corso, che influenzano psicologicamente le scelte delle persone.
Il ministro ha anche lanciato un messaggio alla Bce, ricordando che quando il governo è stato insediato il tasso Bce era dello 0,75%, ma ora è al 4%, il che ha vanificato gli effetti positivi sullo spread derivanti dalle politiche fiscali. Ha espresso speranza in una rapida riduzione dei tassi, poiché questo potrebbe alleggerire la spesa per interessi e liberare risorse per stimolare la crescita economica.
Giorgetti ha sottolineato il problema del debito pubblico italiano, che ha raggiunto i 3000 miliardi di euro. Ha detto di invidiare i colleghi europei per il loro gravame ridotto, che influisce significativamente sui bilanci.
Ha ribadito la necessità di prudenza e responsabilità nella gestione delle mansioni economiche del Paese, sottolineando che questa attitudine ha portato a una significativa riduzione dello spread, da 236 a 131 punti.
La diminuzione dello spread si traduce in risparmi sugli oneri finanziari, che possono essere utilizzati per fornire supporto a famiglie e imprese, rappresentando così un aiuto concreto per l’economia.
Giorgetti ha concluso il suo intervento reiterando l’impegno del governo nella costruzione di una credibilità economica, fondamentale per affrontare le sfide future e garantire un sviluppo sostenibile per l’Italia.