«Noi paghiamo l’energia elettrica il doppio di Francia e Spagna, il 40% in più della Germania. Vogliamo le rinnovabili? Se le vogliamo, da qualche parte dobbiamo farle. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio, certamente, con tutte le cautele, ma da qualche parte dobbiamo farle».
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a 24 Mattino su Radio 24.
«Il solare è più facile farlo dove c’è il sole, ma l’idroelettrico ce l’abbiamo sulle Alpi – ha proseguito il ministro – Ognuno faccia la sua parte in modo equilibrato. Io sono convinto che le Regioni si raccorderanno fra di loro, per evitare di avere 22 regolamentazioni diverse, che sarebbero un danno per l’economia del paese».
Sulla legge della Regione Sardegna sulle rinnovabili, ha detto ancora Pichetto: «Il giudizio che do come ministro è quello che ha dato il Consiglio dei ministri, che l’ha impugnata perché invade competenze dello Stato. Con ciò, non è che non ci si renda conto del tema. In Sardegna i progetti di impianti a terra sono troppi. Confido che la Regione raggiunga gli obiettivi, che le sono stati assegnati, condivisi da tutte le Regioni. Ognuno deve fare la sua parte».
«Il tema ambientale è un tema fondamentale per il nostro paese, che ha un grande patrimonio paesistico e di biodiversità – ha concluso Pichetto – E’ uno dei motivi per cui sono un convinto nuclearista».
«Il disallineamento fra le accise di benzina e diesel fa parte del lungo elenco di sussidi ambientalmente dannosi (Sad, n.d.r.) e deve essere pareggiato, sennò siamo in infrazione europea. Su questo vedremo di riuscire a trovare una soluzione, perché comunque costa al bilancio dello Stato. Vale qualche miliardo». Sempre il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto a Radio 24.
«Ci sono anche altri sussidi ambientalmente dannosi che secondo me sono assolutamente da toglierla – ha detto ancora il ministro – l‘Iva, che si applica sui prodotti energetici. ndr) della prima casa per la differenza fra l’aliquota del 4% e l’aliquota ordinaria del 22% e l’accisa agricola. Tutto ciò che è Iva al 4% e riguarda il fossile è dannoso».