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Economia

Relazione annuale del CNEL al Parlamento: resta il divario Nord-Sud

Rossana Prezioso
14 Ottobre 2024
Relazione annuale del CNEL al Parlamento: resta il divario Nord-Sud
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Spese più ampie al sud senza un ritorno della qualità dei servizi offerti

Dalla relazione annuale del Cnel al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini emergono varie realtà difficili per l’Italia. La prima riguarda e la spesa pubblica che resta ancora tra le più basse d’Europa (75,6% del totale) parallelamente ad un aumento del 5% della spesa privata dei cittadini. Da qui liste di attesa insostenibili e spesso rinuncia alle cure per problemi economici (nel 2023 il valore del 7,6% della popolazione)

Confermato nel 2023 il processo di irrobustimento delle amministrazioni pubbliche mentre, come conferma il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, nei primi otto mesi di quest’anno sono stati accorciati i tempi dei concorsi da 780 giorni a 5 mesi. Proprio su questa ultima voce Zangrillo ha ricordato i 13.200 concorsi che hanno permesso di chiamare oltre 2,1 milioni di persone come candidati.

Resta il divario Nord-Sud in varie aree di azione. Prima di tutto per la spesa pro capite per il sociale nel Mezzogiorno: 95 euro, contro i 124 euro del Nord-Est, i 129 del Centro e i 134 del Nord-Ovest a fronte di un tasso di deprivazione socioeconomica è molto più elevato al Sud.

Nota dolente anche la gestione dei rifiuti. La spesa del Sud supera del 37% quella del Nord-Ovest e del 50% quella del Nord-Est. Il Centro, a sua volta, spende il 40% in più del Nord-Est. Costi a cui non corrisponde un’ottimizzazione del servizio dal momento che la differenziata nel Mezzogiorno è inferiore di 11,9% sul Nord-Ovest e di 17,4 punti rispetto al Nord-Est.

FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
  • Relazione annuale del CNEL

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