La terza manovra del Governo Meloni finisce stasera sul tavolo del Consiglio dei ministri. L’appuntamento è per le 20. Il Governo gioca la carta del blitz e prova a chiudere con una settimana d’anticipo i cantieri sulla legge di bilancio. Inizialmente sul tavolo doveva finire solo il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles, ma adesso ci saranno anche il decreto fiscale e la manovra.
I punti cardine della manovra, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 25 miliardi di euro, sono stati definiti: conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro e della riduzione a tre aliquote Irpef. Da soli questi due provvedimenti, che il governo è intenzionato a rendere strutturali, valgono circa 15 miliardi. Poi c’è l’ipotesi di ampliare il taglio del cuneo al ceto medio, per i redditi fino a 60mila euro, per la quale però servirebbero tra 2,5 e 4 miliardi. Per le coperture, saranno chiesti contributi alle banche e al mondo del web.
Secondo quanto riferito dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in manovra vi sarà un aumento dei fondi per la sanità, con una crescita della relativa spesa oltre il limite dell’1,5% previsto per l’aggregato della spesa netta; interventi finalizzati a sostenere la natalità e a fornire un sostegno alle famiglie numerose; risorse per il rinnovo dei contratti pubblici del periodo 2025-27 per tenere conto dell’andamento dell’inflazione, e per il rifinanziamento delle missioni internazionali.
Secondo quanto si apprende da alcune fonti qualificate del governo sono anche previsti tagli lineari per i ministeri che saranno però gestibili in modo flessibile dai singoli dicasteri.
Stasera le cifre dei grandi aggregati della manovra per il 2025 saranno messi nero su bianco nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) che entro la mezzanotte il governo dovrebbe trasmettere a Bruxelles.