Le esportazioni giapponesi sono diminuite per la prima volta in 10 mesi a settembre, secondo i dati pubblicati oggi, motivo di preoccupazione per i responsabili politici, poiché un’eventuale debolezza prolungata della domanda globale potrebbe complicare il percorso della banca centrale verso l’uscita da anni da una politica monetaria ultra-accomodante.
Pesano la debole domanda in Cina e il rallentamento della crescita negli Stati Uniti.
Secondo i dati del Ministero delle Finanze in particolare a settembre le esportazioni totali sono diminuite dell’1,7% rispetto all’anno precedente, non rispettando la previsione mediana di mercato di un aumento dello 0,5% e seguendo un aumento rivisto del 5,5% ad agosto.
Le esportazioni verso la Cina, il principale partner commerciale del Giappone, sono crollate del 7,3% a settembre rispetto all’anno precedente, mentre quelle verso gli Stati Uniti sono scese del 2,4%.
Il mese scorso invece le importazioni sono cresciute del 2,1% su base annua rispetto alle previsioni di mercato che indicavano un aumento del 3,2%.
Di conseguenza il Giappone ha registrato un deficit commerciale di 294,3 miliardi di yen (1,97 miliardi di dollari) a settembre, rispetto a un deficit previsto di 237,6 miliardi di yen.