Pony AI, azienda cinese specializzata in guida autonoma, sostenuta dalla casa automobilistica Toyota ha presentato oggi domanda di offerta pubblica iniziale negli Stati Uniti, un ulteriore segnale del crescente interesse degli investitori per le nuove quotazioni e per l’allentamento delle pressioni normative.
L’attività sul mercato delle IPO ha accelerato nelle ultime settimane, sostenuta dall’avvio da parte della Federal Reserve statunitense del suo attesissimo ciclo di allentamento della politica monetaria e dagli indici di riferimento scambiati a livelli prossimi ai massimi storici.
Pony AI, in cui la giapponese Toyota detiene una quota del 13,4%, ha rivelato che i suoi ricavi sono quasi raddoppiati, arrivando a 24,7 milioni di dollari nella prima metà del 2024.
La perdita netta attribuibile alla società è stata di 51,3 milioni di dollari nello stesso periodo, rispetto ai 69,4 milioni di dollari dell’anno scorso.
L’azienda ha affermato di gestire una flotta di oltre 250 robotaxi, che hanno accumulato oltre 33,5 milioni di chilometri di guida autonoma, di cui oltre 3,9 milioni di chilometri senza conducente.
La società è stata valutata 8,5 miliardi di dollari quando ha raccolto fondi nel 2022. L’anno scorso ha anche ottenuto 100 milioni di dollari dalla NEOM dell’Arabia Saudita.
Ciononostante, analisti ed esperti del settore sottolineano che la messa a punto dei robotaxi potrebbe richiedere anni, principalmente a causa delle sfide nel garantire sicurezza e affidabilità. Citano incidenti e le difficoltà della tecnologia nel rispondere a situazioni come condizioni meteorologiche avverse, incroci complessi e comportamento imprevedibile dei pedoni.
Il numero di aziende cinesi che hanno tentato la quotazione in borsa negli Stati Uniti è diminuito negli ultimi anni dopo che Pechino ha imposto una stretta sulla raccolta di capitali offshore nel 2021.
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