I lavoratori della Boeing voteranno oggi su una nuova proposta di contratto che potrebbe porre fine ad uno sciopero di oltre cinque settimane, in un momento cruciale per il travagliato costruttore di aerei che sta lottando con una crisi finanziaria sempre più profonda.
Circa 30.000 macchinisti hanno smontato gli attrezzi nelle fabbriche della costa occidentale della Boeing il 13 settembre, interrompendo la produzione del best-seller 737 MAX e dei programmi a fusoliera larga 767 e 777.
La nuova proposta contrattuale, annunciata sabato, include un aumento salariale del 35% in quattro anni, un bonus di ratifica di 7.000 dollari, un piano di incentivi ripristinato e contributi potenziati ai piani pensionistici 401(k) dei lavoratori, tra cui un contributo una tantum di 5.000 dollari più fino al 12% di contributi del datore di lavoro.
Il nuovo aumento salariale e il bonus di ratifica rappresentano un miglioramento rispetto all’offerta precedente, che è stata respinta dai lavoratori in sciopero, ma gli aumenti salariali sono ancora inferiori all’aumento del 40% in quattro anni richiesto dal sindacato dei macchinisti.
Il primo sciopero di Boeing in 16 anni sta costando all’azienda circa 100 milioni di dollari di entrate giornaliere, secondo gli analisti. Inoltre, sta inviando onde d’urto attraverso la tentacolare catena di fornitura aerospaziale, dove le aziende temono perdite di posti di lavoro diffuse se l’attuale contratto viene respinto.