Continuano i negoziati tra Europa e Cina sui dazi imposti a luglio a Pechino sulle auto elettriche. «L’Ue ha presentato proposte specifiche sul piano di impegni sui prezzi ed ha suggerito che i team tecnici delle due parti tengano consultazioni via video sul tema, nella convinzione che avrebbero continuato a essere la soluzione per questo caso». Lo riferisce il ministero del Commercio cinese sulla videochiamata tra il ministro Wang Wentao e l’omologo europeo Valdis Dombrovskis.
La parte cinese “ha accettato di iniziare immediatamente la fase successiva di consultazioni e di accogliere il team Ue in Cina il prima possibile“, si legge in una nota.
I dazi provvisori dovranno essere confermati entro fine ottobre con una decisione da parte degli Stati membri e se confermati saranno applicati per 5 anni. Il voto decisivo si terrà a maggioranza qualificata, il quorum da raggiungere è dunque quello di 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione.
I dazi provvisori vengono riscossi solo se quelli definitivi vengono imposti alla fine dell’indagine. Se i dazi definitivi sono inferiori o non vengono applicati, i dazi provvisori vengono adeguati di conseguenza. Fino a quel momento, le autorità doganali normalmente richiedono solo una garanzia bancaria agli importatori.
Le aziende possono contestare le misure presso la Corte di giustizia europea. La Cina può portare l’Unione europea presso l’Organizzazione mondiale del commercio. Entrambi i percorsi legali possono richiedere ben più di un anno.