L’indiscussa regina della tavola romana e non solo, dalla ricetta sempre un po’ contesa e misteriosa, ma risolto l’enigma su guanciale o pancetta, che per chi è di Roma non può sussistere: carbonara è solo con il guanciale, gli ingredienti sono noti a molti.
Uova, pecorino, pepe e guanciale, ciò che può essere meno chiaro, invece, è quanto costa una carbonara con l’inflazione che, inevitabilmente, ha colpito anche gli ingredienti base che servono per preparare un piatto di spaghetti alla carbonara.
Mangiare una carbonara a Roma costa non meno di 8 euro, in media 10 o 11, fino ad arrivare a cifre che superano anche i 15 euro, nel caso in cui si decida di pranzare in un ristorante particolarmente ricercato. Ma poniamo il caso di voler fare tutto da noi, organizzando una cena per quattro persone.
In casa non abbiamo niente, perciò facciamo la spesa considerando che ci serviranno all’incirca 400 grammi di pasta, sei uova (di cui utilizzeremo soltanto i tuorli), 150 grammi di guanciale, 100 grammi di pecorino romano e una confezione di pepe nero con tappo macina. Vediamo, allora, quanto costa una carbonara.
Siamo al supermercato e stiamo scegliendo i prodotti, immaginiamo di acquistarli di media qualità. Secondo un monitoraggio di Altroconsumo, oggi per 500 grammi di pasta si spendono in media 0,85 euro.
Mettiamo nel carrello e procediamo con le uova: per una confezione da sei possiamo spendere 2,5 euro. Quindi è il momento dell’ingrediente croccante del piatto, il guanciale, che per 150 grammi può costarci circa 4 euro. Infine, acquistiamo 150 grammi di pecorino a tre euro e una confezione di pepe nero con tappo macina (a casa era finito) a 2,3 euro. Il totale fa circa 12,6 euro, poco più di tre euro a persona: oltre il 70% in meno di quanto ci costerebbe al ristorante. Anche se bisogna aggiungere i costi per la cottura e il tempo per lavare i piatti.
Gustare un buon piatto di carbonara fatto in casa per alcuni, come si dice, non ha prezzo. Eppure il prezzo c’è eccome, ed è anche in aumento. Nel corso dell’estate 2023 un chilo di pasta è costato in media 1,69 euro, il 6,3% in più rispetto al 2022 (e ben il 32% in più rispetto al 2021).
Lo stesso vale, con rincari annui perfino maggiori, per le uova (in aumento del 22%), per il pecorino e per il guanciale (+9% per entrambi) e per il pepe (su dell’8%). Ma quindi, quanto costa una carbonara oggi in più?
Nel 2022 mezzo chilo di pasta ci sarebbe costato 80 centesimi in media (nel 2021 addirittura 0,65). Per sei uova avremmo potuto spendere anche meno di due euro, per il guanciale 3,70 euro, per il pecorino 2,7 euro e per il pepe circa altri due euro. Totale? Poco più di 11 euro.
Considerando la somma dei rincari dei vari ingredienti, il costo per cucinare una carbonara per quattro persone è aumentato di oltre il 15% in appena un anno.
Aumento generalizzato dei prezzi delle merci e diminuzione nel tempo del potere d’acquisto. Conosciamo la definizione di inflazione, un fenomeno che come abbiamo visto ha effetti concreti sulle spese di tutti i giorni, come può essere quella per gli ingredienti di una carbonara.
L’aumento del costo della pasta è stato dovuto principalmente all’impennata dei costi dell’energia e all’instabilità causata dal conflitto in Ucraina, nonostante i costi delle materie prime siano scesi, inclusi quello per il grano utilizzato per realizzare la pasta. Stesso discorso vale per le uova, che secondo una rilevazione Eurostat nel 2023 hanno fatto registrare un rincaro medio all’interno dei confini dell’Unione Europea del 30% (mentre in Italia è stato più contenuto).
L’inflazione ha colpito anche il pecorino, complici un calo della produzione e l’aumento delle quotazioni, che ha fatto sì che il prezzo del pecorino alla produzione abbia superato i 14 euro al chilo, contro i 12 euro al chilo del parmigiano stagionato 24 mesi.