«La scorsa settimana è stata effettivamente di relativa calma, in una sorta di preparazione all’agenda che ci attende, con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali statunitensi, del report sui nonfarm payrolls e della riunione della Fed nella prima settimana di novembre». Questo il commento di Gabriel Debach, market analyst di eToro, che ha fatto il punto su quanto accaduto nella settimana finanziaria appena conclusa ed analizza quella che sta per iniziare.
A distinguersi, secondo l’esperto, è stata Tesla che ha inaugurato la stagione delle trimestrali delle “Magnifiche 7” con una performance impressionante: un progresso settimanale di circa il 22%. «Anche se non è la sua miglior settimana di sempre – aveva registrato rialzi superiori già lo scorso luglio – rimane comunque la seconda miglior reazione post-trimestrale della sua storia, superata solo da un exploit del 2013. Questi acquisti hanno permesso al titolo di rientrare finalmente in territorio positivo nel 2024, dopo essere stato tra i peggiori dell’S&P 500 per buona parte dell’anno. I massimi storici di Tesla sono ormai datati tre anni fa, distanti ora del 34%, ma lo sono stati anche del 70%. Gli investitori, però, restano ottimisti: il titolo ha il P/E forward più alto tra le Magnifiche 7, pari a 87,8x, segnalando aspettative elevate sulle sue prospettive di crescita», spiega ancora.
Dopo la calma riparte quindi la frenesia di una settimana ricca di eventi cruciali per i mercati. Negli Stati Uniti gli operatori si concentreranno sui dati del PIL del terzo trimestre. «Le stime puntano a un’espansione del 3%, alimentata dalla solidità della spesa dei consumatori, ma i mercati restano in allerta per possibili sorprese. Sarà cruciale anche il report sull’inflazione PCE core, che dovrebbe confermare una crescita dei prezzi intorno al 2,7% su base annua, mantenendo viva la pressione sulla Fed per eventuali aggiustamenti futuri – continua Debach. – Nel mirino della Fed anche i dati sui non-farm payrolls, attesi a un incremento di 140.000 posti di lavoro, in rallentamento rispetto ai mesi precedenti, complice l’uragano Milton e lo sciopero Boeing. Il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 4,1%, ma una sorpresa potrebbe spostare le aspettative sui prossimi interventi della Fed».
In Europa l’attenzione sarà concentrata sugli aggiornamenti relativi all’inflazione e alla crescita del terzo trimestre. Le aspettative vedono una crescita del PIL dell’Eurozona limitata allo 0,2%, con la Germania che potrebbe mostrare una contrazione dello 0,3%, confermando il trend negativo della sua economia. In Italia la crescita è attesa allo 0,8%. Sul fronte dell’inflazione, si prevede un leggero aumento al 1,9%, ma l’inflazione sembra ormai sotto controllo, alimentando speculazioni su possibili tagli dei tassi da 50 punti base da parte della BCE nella prossima riunione.
In Asia gli investitori seguiranno con attenzione i dati provenienti dalla Cina. «I PMI manifatturieri e dei servizi, insieme al PIL del terzo trimestre, offriranno un quadro più chiaro sullo stato di salute dell’economia. Le previsioni vedono una crescita annuale del 5%, in lieve miglioramento rispetto al 4,7% del secondo trimestre, ma la domanda interna continua a mostrare segnali di debolezza nonostante le recenti misure di stimolo – spiega ancora l’esperto. – Anche il Giappone sarà sotto i riflettori, dopo le elezioni del fine settimana gli investitori saranno ora maggiormente attenti alla Banca del Giappone che terrà la sua riunione di politica monetaria. Sebbene i tassi di interesse dovrebbero rimanere invariati allo 0,25%, gli investitori cercheranno segnali su un possibile cambio di direzione entro la fine dell’anno. Oltre alla politica monetaria, saranno pubblicati dati su produzione industriale, fiducia dei consumatori e mercato del lavoro, elementi cruciali per comprendere le prossime mosse della BoJ».
Focus anche sulle trimestrali in arrivo che forniranno una fotografia aggiornata sulla salute delle principali aziende americane. «Questa settimana sarà particolarmente intensa, con 168 aziende dell’S&P 500 pronte a presentare i loro risultati, il numero più alto della stagione. Tuttavia, non sarà solo la quantità a fare la differenza, ma anche la qualità: ben cinque delle Magnificent 7 – Microsoft, Apple, Amazon, Alphabet e Meta – pubblicheranno i loro conti, influenzando in modo significativo il sentiment dell’intero settore tecnologico», ha spiegato.
Ogni big tech affronterà sfide specifiche. «Microsoft dovrà rassicurare gli investitori sulle sue prospettive nell’intelligenza artificiale, un settore in cui la concorrenza cresce e le aspettative sono elevate. Per Apple, l’attenzione si concentrerà sulla domanda dei nuovi prodotti e sull’efficienza nella gestione delle supply chain, temi critici che potrebbero determinare l’andamento delle vendite nei prossimi mesi. Gli investitori di Amazon sono preoccupati per le ingenti spese in conto capitale, che continuano a pesare sui margini e ridurre i profitti, spingendo alcuni analisti a chiedersi se l’azienda stia investendo troppo aggressivamente nella sua infrastruttura. Per Alphabet, la maggiore fonte di incertezza è rappresentata dall’indagine antitrust in corso da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che potrebbe compromettere il suo modello di business se dovesse emergere una condanna per pratiche monopolistiche», spiega ancora.
Una cosa è certa, il filo conduttore per tutte sarà l’intelligenza artificiale, con particolare attenzione agli investimenti infrastrutturali necessari per sostenere lo sviluppo di questa tecnologia. Nel terzo trimestre del 2024 si prevede che Microsoft, Alphabet, Amazon e Meta abbiano speso 56 miliardi di dollari in capex (spese in conto capitale), in aumento del 52% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi investimenti riflettono la corsa delle big tech a consolidare la loro leadership nell’AI, nonostante le crescenti pressioni sui costi.
Halloween si inserisce tra gli eventi di consumo più rilevanti negli Stati Uniti, insieme alle festività natalizie, al ritorno a scuola, a San Valentino e alla Festa della Mamma. Tuttavia, la ricorrenza di ottobre si distingue non solo per la partecipazione diffusa, ma anche per il suo ruolo di indicatore della propensione dei consumatori a spendere. «In un contesto economico incerto, il modo in cui i consumatori celebrano Halloween può offrire spunti utili per comprendere l’orientamento della spesa nei mesi successivi, anticipando potenzialmente le dinamiche di consumo per le festività natalizie. Il mercato consumer continua a cercare segnali di fiducia nelle abitudini di spesa, e Halloween potrebbe rappresentare un banco di prova importante per valutare la capacità delle famiglie di mantenere livelli di consumo elevati, anche in un contesto di pressione economica. In un momento in cui la solidità del consumatore americano è cruciale per sostenere la crescita economica, eventi come Halloween assumono un significato che va oltre la semplice festività, offrendo indicazioni sulle future tendenze di spesa e, di riflesso, sulle aspettative per la performance dei mercati nel quarto trimestre», dice Debach.
Tra le categorie di spesa, i dolciumi si confermano i più popolari, con una previsione di vendite pari a 3,5 miliardi di dollari. Le decorazioni non sono da meno, con stime che indicano un totale di 3,8 miliardi di dollari, seguite a ruota dai costumi, anch’essi a quota 3,8 miliardi. Perfino i biglietti di auguri, sebbene di nicchia, genereranno circa 500 milioni di dollari di spesa.