Il petrolio perde il 5% arrivando a toccare un prezzo di 71,99 dollari al barile dopo che l’attacco di Israele all’Iran si è concentrata, finora, sulle fabbriche di missili e altri siti vicino a Teheran e non sull’interruzione delle forniture energetiche.
Lo yen ha invece toccato il minimo degli ultimi tre mesi, poiché il partito al governo in Giappone ha perso la maggioranza parlamentare. In Giappone il partito LDP e il suo alleato minore della coalizione Komeito hanno vinto 215 seggi alla camera bassa alle elezioni di domenica , ha riferito l’emittente pubblica NHK. Questa cifra è ben al di sotto dei 233 necessari per ottenere la maggioranza e lo yen è stato compresso poiché gli investitori ritengono che qualsiasi governo emergente avrebbe probabilmente apportato una svolta accomodante alle politiche economiche.
Per rimanere saldamente al potere, l’LDP dovrà probabilmente corteggiare i partiti di opposizione più piccoli, come il Partito Democratico per il Popolo (DPP) e il Japan Innovation Party (JIP), come partner di coalizione o almeno per alleanze basate sulle politiche.
Entrambi i partiti più piccoli hanno escluso di formare una coalizione con l’LDP, ma hanno dichiarato di essere aperti a una cooperazione politica.
Nelle loro campagne elettorali sia il DPP che il JIP si sono impegnati ad abbassare l’imposta sui consumi dal 10%. Le proposte del DPP includevano anche la riduzione delle bollette dell’energia elettrica e delle tasse per i redditi più bassi.
Sebbene il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba abbia già proposto un bilancio supplementare che supera i 13 mila miliardi di yen (85 miliardi di dollari) dell’anno scorso, potrebbe subire pressioni per un pacchetto che superi i 20 mila miliardi di yen.
Ishiba dal canto suo ha riconosciuto la sfiducia degli elettori all’indomani della sua pesante sconfitta elettorale ma ha escluso di dimettersi, promettendo “riforme fondamentali” all’interno del suo partito colpito da un vasto scandalo finanziario.
Dopo essere stato nominato primo ministro il primo ottobre scorso, Ishiba ha indetto elezioni legislative anticipate, sperando di consolidare il suo potere e quello del Partito Liberal Democratico (Ldp), che ha governato il Giappone quasi ininterrottamente per settant’anni. Ma così non è andata.
Lo scandalo sui fondi neri che ha travolto alcuni esponenti di spicco, nonché l’ elevata inflazione nazionale e la proposta di Ishiba di creare una Nato asiatica hanno evidentemente penalizzato il suo partito che adesso rischia davvero di perdere il controllo.