Il FMI prevede che l’economia asiatica crescerà del 4,6% nel 2024 e del 4,4% nel 2025 sottolineando che le prospettive economiche del continente sono orientate al ribasso. In particolare il problema riguarda soprattutto la pressione deflazionistica della Cina che, secondo la sua analisi, potrebbe provocare tensioni commerciali.
Per questo motivo il FMI esorta la Cina a risolvere i problemi immobiliari e ad aumentare i consumi stimolando la domanda interna.
E considerando che si parla della seconda economia al mondo un’altra zavorra è la possibile guerra commerciale. Infatti secondo quanto rivelato dal FMI i rischi per l’economia asiatica sono aumentati a causa delle crescenti tensioni commerciali, dei problemi del settore immobiliare cinese e del potenziale rischio di ulteriori turbolenze di mercato, ha affermato venerdì il Fondo monetario internazionale (FMI).
Le persistenti pressioni al ribasso sui prezzi da parte della Cina possono “provocare tensioni commerciali” danneggiando i settori dei paesi vicini con strutture di esportazione simili, ha affermato il FMI, esortando Pechino ad adottare misure per ottenere una ripresa della sua economia maggiormente guidata dalla domanda. Inoltre il FMI avverte che l’allentamento della politica monetaria in tutto il mondo dovrebbe stimolare la domanda privata l’anno prossimo.
“Un rallentamento più lungo e più ampio del previsto in Cina sarebbe dannoso sia per la regione che per l’economia globale”, ha affermato il FMI nel suo rapporto sulle prospettive economiche regionali per l’Asia.
“In questo contesto, la risposta politica della Cina è fondamentale”, ha affermato, sottolineando la necessità di adottare misure per agevolare l’adeguamento del settore immobiliare e rafforzare i consumi privati.
Resta anche il pericolo di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca con i potenziali dazi del 10% promessi dal tycoon sulle importazioni da tutti i Paesi e del 60% sulle importazioni dalla Cina, il che, secondo gli analisti, colpirebbe le catene di approvvigionamento in tutto il mondo.