Anche nel 2020, l’anno della pandemia, il Granducato del Lussemburgo si è confermato lo Stato più ricco del mondo. È quanto emerge dai dati del Fondo Monetario Internazionale, che evidenziano come nel piccolo Paese europeo il Pil pro capite sia aumentato l’anno scorso raggiungendo la cifra record di 116.921 dollari pro capite.
È ormai da molto tempo che i suoi cittadini hanno il primato globale della ricchezza. E il motivo è simile a quello che consente alla Svizzera di essere al secondo posto, con 87.367 dollari pro capite. Si tratta dell’influenza del settore finanziario, che in entrambi i Paesi traina l’economia.
Una volta Paese industriale, con miniere di ferro e di carbone e acciaierie, come il vicino Belgio, nel tempo il Lussemburgo si è trasformato in un centro di servizi e soprattutto sede di comodo di molte multinazionali e holding, desiderose di pagare una tassazione di favore.
Anche per questo viene accusato sia da altri Stati che da istituzioni internazionali e parte dell’opinione pubblica di essere un paradiso fiscale.
Fatto sta che è proprio grazie a ciò che dal 1993 è lo Stato più ricco del mondo, superando sia la Confederazione Elvetica che i regni petroliferi del Golfo Persico.
Dopo Lussemburgo e Svizzera al terzo posto viene l’Irlanda, con 85.205 dollari di Pil pro capite. Una volta molto povera, nel tempo ha seguito una strada simile a quella del Granducato.
È diventata molto appetibile per molte imprese globali, soprattutto del mondo tech, che a Dublino e dintorni hanno posto l’headquarter globale o europeo e soprattutto la sede fiscale, attirate anche in questo caso da tasse particolarmente basse.
Dopo l’Irlanda come quarto Stato più ricco del mondo troviamo la Norvegia, che deve la propria posizione agli ingenti depositi petroliferi al largo del Paese. In questo caso il Pil pro capite è di 67.326 dollari.
Seguono al quinto posto gli Usa, con 63.358 dollari, sempre a testa. Si tratta del primo Paese in questa classifica degli Stati più ricchi del mondo che deve la propria posizione alla forza di un’economia diversificata ed avanzata più che a motivi particolari come il petrolio o la limitata tassazione. E questo è anche il caso della Danimarca, che troviamo al sesto posto con 61.154 dollari a testa.
Al settimo vi è un Paese asiatico, Singapore, anch’esso centro finanziario, con 59.795 dollari pro capite. L’Islanda, poi, è ottava con 59.643. Appena dopo, al nono posto, il Qatar, che genera un Pil di 54.185 dollari per ogni cittadino.
L’emirato in passato, una decina di anni fa, era stato tra i primi tre Stati più ricchi del mondo, assieme alla Norvegia e al solito Lussemburgo, ma solo per i prezzi particolarmente alti del petrolio. Con il calo delle quotazioni è sceso anche il Pil pro capite e il Qatar ha perso posizioni in classifica.
Tra i primi 10 in questa classifica vi è anche l’Australia, con 52.905 dollari pro capite. E poi i Paesi più benestanti dell’Unione Europea, come i Paesi Bassi, la Svezia, la Finlandia, l’Austria. E se non vogliamo considerare come un’entità indipendente Hong Kong al 15esimo posto troviamo San Marino.
La minuscola repubblica, con 46.282 dollari pro capite, è più ricca della Germania, che segue subito dopo. Prima della crisi del 2008, però, San Marino era addirittura quarta al mondo.
Il nostro Paese si trova molto più indietro. È soloil 27esimo Stato più ricco del mondo, con 31.604 dollari pro capite nel 2020, diminuiti di quasi 2mila in un anno a causa della pandemia e della crisi economica da essa scatenata.
Siamo stati superati dalla Corea del Sud, che fino al 2019 aveva un Pil pro capite inferiore. E dopo la recessione del 2011-13 anche da Israele e Nuova Zelanda, che negli ultimi dieci anni hanno avuto una crescita decisamente migliore della nostra.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede che per il prossimo futuro la palma dello Stato più ricco del mondo rimarrà al Lussemburgo, ma la Svizzera sarà superata al secondo posto dall’Irlandamentre l’Italia scivolerà nel 2026 in 29esima posizione, sorpassata da Malta e Taiwan.