Qual è la spiegazione economica di rincari così marcati? Secondo un’analisi della Coldiretti, nel 2022 produrre fiori in Italia è costato agli agricoltori il 30% in più rispetto all’anno precedente, a causa dell’impennata dei costi energetici.
I vivai si sono trovati a produrre praticamente in perdita, con aumenti del 50% per il gasolio e dell’80% per l’elettricità. Inoltre, il prezzo del metano ha registrato un incremento del 1.200% a luglio 2022 rispetto allo stesso mese del 2021.
Questi aumenti si sono riflessi sui prezzi al dettaglio dei fiori. Ad esempio, il prezzo dei crisantemi, tradizionalmente utilizzati per la commemorazione dei defunti, è raddoppiato in tre anni, passando da 75 centesimi a oltre 2 euro al mercato. Anche i lumini hanno subito un aumento significativo, con prezzi che in alcuni casi hanno raggiunto i 9 euro.
La produzione nazionale di fiori ha subito una contrazione, con una riduzione del 20% della produzione di crisantemi in Liguria nel 2022. Questo calo è dovuto, tra l’altro, alla riconversione di diverse aziende verso la produzione di canapa, considerata più redditizia.
Di conseguenza, l’Italia ha aumentato le importazioni di fiori, con una crescita del 60% nel primo semestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mettendo a rischio il saldo positivo della bilancia commerciale del settore.