Ancora problemi per il settore auto, in particolare per il ramo dell’elettrico. Secondo quanto evidenziato da Motus-E, ad ottobre si è visto un calo sulle immatricolazioni full electric con un -13,3% sullo stesso mese dello scorso anno, che ha portato l’Italia ad essere il fanalino di coda tra i grandi mercati europei.
Tradotto in numeri si parla, per ottobre si 4.963 vetture full electric immatricolate, con una quota di mercato pari al 3,9% (dal 4,1% dell’ottobre 2023).
Da inizio anno le auto elettriche registrate in Italia sono arrivate a 52.523 esemplari (+2%) mentre il parco circolante elettrico italiano è pari a 266.098 auto.
Il confronto con gli altri Paesi europei, nei primi 9 mesi dell’anno vede una quota di mercato delle auto elettriche al 17,2% in Francia (20,4% a settembre), al 13,1% in Germania (16,6% a settembre), al 5,2% in Spagna (8,6% a settembre) e al 17,9% nel Regno Unito (20,5% a settembre).
“Il ritardo dell’Italia nell’adozione della mobilità elettrica evidenzia ancora una volta l’importanza di una strategia chiara per tutelare e rilanciare il settore nazionale dell’auto”, sottolinea il presidente di Motus-E, Fabio Pressi.
“Per i consumatori e per l’industria è estremamente complicato orientarsi in uno scenario volubile come quello italiano”, prosegue Pressi, “penso ad esempio all’annuncio del nuovo piano di supporto alla domanda in occasione del Tavolo Automotive al Mimit dello scorso agosto, di difficile interpretazione ora alla luce dell’intenzione del Governo di sottrarre al Fondo Automotive l’80% delle risorse già stanziate”.
“A tutela delle imprese e dei lavoratori della filiera, e nell’interesse dell’intero Sistema Paese”, conclude il presidente di Motus-E, “appare quindi cruciale un confronto aperto e costruttivo per tracciare il futuro di un’industria centrale per l’economia nazionale”.