Continuano le audizioni sulla Manovra. Dopo Inps, Cnel ed Istat è la volta di Bankitalia secondo cui l’attività economica faticherebbe a recuperare slancio nello scorcio di quest’anno. Lo ha sottolineato il vice capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia Andrea Brandolini. «In prospettiva la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie potranno fornire un impulso positivo all’economia”. Tuttavia alla luce dei nuovi dati, “in assenza di una significativa accelerazione dell’attività economica nella parte finale di quest’anno, la crescita del prodotto prefigurata nel Psbmt per il biennio 2024-25 appare più difficile da conseguire».
Nel prossimo decennio il turnover del personale sanitario e il potenziamento dell’assistenza territoriale previsto dal Pnrr genereranno un fabbisogno, in termini di incidenza sull’organico alla fine del 2022, per i medici (compresi di base e pediatri) pari al 30% e per gli infermieri al 14. Queste dinamiche sono ancora più pronunciate nel Mezzogiorno.
Il taglio del cuneo fiscale, reso strutturale e rimodellato sui tributi, e la conferma dell’irpef a tre aliquote “elimina una fonte di incertezza che gravava sui contribuenti”. Tuttavia, spiega ancora Andrea Brandolini, il pacchetto di interventi volti ad aiutare le famiglie e le modifiche agli oneri detraibili “non rendono il sistema più semplice e trasparente”.
Secondo Upb in manovra le misure fiscali sono complesse e poco intellegibili. «La riforma fiscale introdotta dalla manovra, che comprende Irpef, bonus fino a 20.000 euro e detrazione da 20.000 a 40.000 euro, aumenta le già ampie differenze nel trattamento fiscale delle diverse categorie di contribuenti (dipendenti, pensionati e autonomi) che tuttavia si annullano per redditi superiori a 50.000 euro – spiega in audizione. – La compresenza di tre strumenti per la riduzione del prelievo sul lavoro dipendente, che interagiscono tra loro in modo articolato, produce un’architettura fiscale complessa e difficilmente intellegibile per i suoi destinatari».
L’Upb nota anche che per la crescita italiana “aumentano i rischi al ribasso, l’abbrivio di ripresa post-pandemica sembra avviato al termine“, come ha sottolineato la presidente Lilia Cavallari alla luce degli ultimi dati Istat sul Pil del terzo trimestre. «Gli obiettivi di crescita 2025 sono più difficili – ha aggiunto. – Il +1,2% stimato dal governo poggia molto sulla domanda interna che dipende in buona parte dall’attuazione del Pnrr”. Per questo “è importante che i progetti siano accelerati».