Cambiare il modo di vivere l’ambiente di lavoro combinando tecnologia e sostenibilità: è questo il core business di Net@tive, la startup che progetta sistemi innovativi general purpose per la gestione dei più svariati impieghi, dalla domotica all’archiviazione; sistemi innovativi che sono costantemente raggiungibili e che implementano una nuova concezione di archiviazione sicura, sia in cloud sia in locale, e che – non scontato – sono customizzati sulle esigenze del cliente. Ne abbiamo parlato con il founder Stefano Baravalle, che ci ha raccontato quella che è la punta di diamante di Net@tive, il progetto V3RO.
Si tratta di un piccolo dispositivo per la gestione delle comande senza carte che nasce dall’esigenza di ottimizzare i tempi in un locale: tramite questo apparecchio ogni ordinazione viene indirizzata automaticamente al reparto di competenza (che sia il bancone, la cassa o la cucina) senza che sia necessario dotarsi di un hardware dedicato, tipo un palmare, perché V3RO è utilizzabile su qualunque dispositivo dotato di Wifi, anche in assenza di internet locale o mobile, quindi smartphone, tablet, notebook e smart TV, anche sprovvisti di SIM. Il dispositivo nato dalla mente di Net@tive è utilizzabile anche su dispositivi obsoleti – per esempio smartphone vecchi ormai fuori uso – che possono quindi avere una nuova vita come strumenti di gestione di una sala nell’ottica di favorire l’economia circolare. Il potenziale è enorme: V3RO è un oggetto molto piccolo che non impegna a livello di spazio e che può essere utilizzato in diversi settori, per diverse attività. Per esempio, ci spiega Baravalle, un ristorante che si occupa di catering può prendere questo dispositivo e portarlo dove gli è necessario utilizzandolo dunque per la gestione del pranzo “fuori sede”. E in caso fosse disponibile una rete internet, addirittura lo si può usare “da remoto”, perciò ad esempio un ristorante e una sala catering anche lontane tra di loro possono comunicare tramite lo stesso software. Stesso dicasi per due uffici, due postazioni di lavoro, una sede e una succursale, eccetera.
Un’idea innovativa nata durante il lockdown che poi in breve tempo si è trasformata in un progetto embrionale che ha ottenuto un brevetto dopo due anni di beta testing. L’uso di V3RO come bacheca, come una chat “privata” all’interno di un’azienda, come mezzo di comunicazione su un qualunque posto di lavoro crea una sorta di “micromondo” che permette di usare meno carta, di scambiare meno mail, rende necessarie meno stampe e quindi opera anche nell’ottica della sostenibilità ambientale.
Il progetto, già perfettamente operativo, si apre ora a una nuova fase: la ricerca di investitori per ampliare il lavoro e creare una struttura in grado di portare questa nuova tecnologia ancora più avanti.