Aumenta l’inflazione negli Usa. L’indice dei prezzi al consumo di ottobre è arrivato come previsto con il tasso di inflazione annuale che ha raggiunto il 2,6% il mese scorso su base annua, mentre su mese si registra un +0,2%. Entrambe le letture erano in linea con le stime del Dow Jones. E’ quanto rivela il Bureau of Labor Statistics.
Escludendo cibo ed energia, il movimento è stato ancora più pronunciato. Il CPI core è accelerato dello 0,3% per il mese ed è stato al 3,3% annuo, rispettando anche le previsioni.
«L’inflazione USA sembra tornare a salire, con gli ultimi dati sul Consumer Price Index che hanno visto un aumento sia del dato core che di quello headline. Nonostante ciò, non crediamo che la la Fed si lasci influenzare da un solo dato – ha spiegato Bret Kenwell, US Investment analyst di eToro. – Al contrario, la commissione, nella sua riunione di dicembre, valuterà diversi rapporti e dati prima di prendere la prossima decisione sui tassi d’interesse. All’orizzonte c’è l’imminente rapporto PCE (che dal 2012 la Fed considera come il suo indicatore primario per il calcolo dell’inflazione), così come i dati sui salari non agricoli. Se il PCE dovesse risultare più alto del previsto e il rapporto sull’occupazione fosse solido, le aspettative di un taglio dei tassi potrebbero diminuire».
Gli investitori guarderanno anche ai dati dell’indice dei prezzi alla produzione di ottobre, che saranno pubblicati giovedì. Il presidente della Fed Jerome Powell terrà un discorso più avanti nella settimana, che gli investitori monitoreranno attentamente per trovare indizi sulla futura politica monetaria.
I dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale saranno invece pubblicati venerdì.