Nona giornata di lavori alla Cop29 di Baku, capitale dell’Azerbaijan, dedicata a cibo, agricoltura e acqua. E si inizia con la delusione per il mancato segnale venuto dal G20 di Rio de Janeiro. Si sperava in una dichiarazione politica che impegnasse le grandi potenze economiche ad un aumento degli aiuti ai paesi in via di sviluppo contro gli effetti del cambiamento climatico. Dal summit invece è uscita solo una dichiarazione generica sulla “necessità di catalizzare e incrementare gli investimenti da tutte le fonti e i canali per colmare il divario di finanziamento delle transizioni energetiche a livello globale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo“. Nessun impegno concreto ad aumentare i fondi per gli aiuti, come chiedono i paesi vulnerabili a Baku.
I rappresentanti di organizzazioni internazionali, banche multilaterali di sviluppo e fondi internazionali per il clima e l’ambiente hanno approvato la Baku Initiative on Human development for climate resilience. Lo sviluppo umano è al centro dell’azione per il clima. Sostenere lo sviluppo umano significa avere un’istruzione più sana e migliore, nonché popolazioni e comunità qualificate che possano contribuire ad affrontare il cambiamento climatico e ad adattarsi ai suoi impatti.
Oggi alla Cop29 è la giornata dedicata a cibo, agricoltura ed acqua. Alla conferenza sono arrivati i ministri dell’Ambiente e dell’Energia. «Dal G20 di Rio de Janeiro non è arrivato nessun input alla Cop29 di Baku sulla finanza climatica, anzi, in questo momento noi evitiamo di parlare di cifre. Abbiamo appena finito la riunione (della delegazione della Ue alla Cop, n.d.r.) e l’impegno che abbiamo assunto è quello di non parlare di numeri, anche perché vogliamo legare i numeri alle misurazioni e alle mitigazioni». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a margine di un evento di Leonardo alla Cop29 di Baku.
Kenya, Nigeria, Kosovo, El Salvador, Kazakistan e Turchia hanno annunciato attraverso la World Nuclear Association (WNA) che triplicheranno la propria capacità nucleare globale entro il 2050. Questa decisione arriva un anno dopo che altri 25 Paesi hanno lanciato la Dichiarazione per triplicare l’energia nucleare durante la Cop28 che si è tenuta negli Emirati Arabi Uniti (EAU) nel 2023. Gli altri Paesi sono: Stati Uniti, Armenia, Bulgaria, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Ghana, Ungheria, Giamaica, Giappone, Repubblica di Corea, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia , Ucraina, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito. La Dichiarazione ha riconosciuto il ruolo chiave dell’energia nucleare nel raggiungimento delle zero emissioni di gas serra entro il 2050 e mantenendo l’obiettivo di 1,5 gradi di temperatura.